Anagni – Istituto Teologico Leoniano al via l’Anno Accademico
L’Istituto Teologico Leoniano di Anagni, dove compiono il loro percorso di studio i Seminaristi di molte diocesi del Lazio in preparazione al Sacerdozio, riapre ufficialmente le attività con l’inaugurazione dell’Anno Accademico e formativo 2016-17.
Mercoledì 26 ottobre, c’è stata prima l’Assemblea dei docenti, in cui sono stati presentati ai nuovi docenti i piani e le attività formative per il prossimo anno ed eletti i rappresentanti al Consiglio d’Istituto. A presiedere la riunione è stato il nuovo direttore, per la prima volta un laico, Prof. Filippo Carcione, coadiuvato dal Segretario don Antonio Galati, dal vice direttore don Wasim Salman, dal Rettore del Pontificio Collegio Leoniano don Leonardo D’Ascenzo e dal Vice Rettore don Giovanni De Ciantis.
Poi, alle 17, nel bellissimo e storico Salone Leone XIII, c’è stata l’Inaugurazione ufficiale con la Prolusione per l’Anno Accademico e Formativo da parte di Mons. Luigi Vari, direttore dal 2010 dell’Istituto Teologico fino alla recente nomina di Papa Francesco il 21 aprile scorso ad Arcivescovo di Gaeta.
Alla presenza, oltre che di tutti i docenti, anche di oltre 100 seminaristi e corsisti dell’Istituto Teologico e di molti sacerdoti, il Rettore, prendendo spunto dal Discorso del Santo Padre Francesco ai partecipanti al Convegno Internazionale di Pastorale Vocazionale, ha ricordato come: «Gesù non fa lunghi discorsi, non consegna un programma a cui aderire, non fa proselitismo, né offre risposte preconfezionate. Rivolgendosi a Matteo, si limita a dire: “Seguimi!”». A seguire, i saluti di P. Denis Chardonnens, Preside della Pontificia Facoltà Teologica Teresianum, cui l’Istituto Teologico di Anagni è aggregato. Prima della Prolusione, il Vescovo di Frosinone-Veroli-Ferentino, Mons. Ambrogio Spreafico, in qualità di vescovo moderatore dell’Istituto Leoniano, ha proclamato i due nuovi Baccellieri in Teologia.
Molto profondo il discorso di Mons. Luigi Vari che partendo dal testo “Le perle malate” di Alter Kacyzne ha effettuato un’esegesi poetica della lettura della Bibbia che deve essere come una Mappa, oggi possiamo meglio dire come un Tom Tom, della nostra vita. “Come la lettura della Bibbia dialoga con l’esperienza umana?” – questa la domanda che ha posto l’arcivescovo. Spesso siamo portati ad una lettura consolatoria, ad una risposta spirituale alle sofferenze ed ai dubbi umani, ma questa non è la risposta di chi crede. Non si può e non si deve rinunciare mai a cercare e trovare.
Al termine il Prof. Filippo Carcione, dopo aver ringraziato tutti i relatori ed i presenti, ha presentato i nuovi docenti ed annunciato una grande novità assoluta per l’Istituto Teologico, primo in Italia, con l’istituzione, nel secondo semestre, di un Corso in Informatica Pastorale e la costituzione di una apposita Commissione Informatica la cui direzione e coordinamento è stata affidata all’Ing. Riccardo Petricca, direttore della Pastorale Digitale della diocesi di Sora-Cassino-Aquino-Pontecorvo.
Al termine della giornata la Santa Messa nella Chiesa Mater Salvatoris presieduta dal vescovo di Sabina-Poggio Mirteto Mons. Ernesto Mandara, che durante l’omelia ha ricordato come il cristiano deve passare per la “Porta Stretta” ma questo non deve essere visto come una sofferenza ed affrontato con rassegnazione, ma con gioia e visto come grande segno di libertà.