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Frosinone – In 4mila per il Presepe Vivente

Oltre quattromila i visitatori che si sono recati ad assistere alla rappresentazione nel piazzale sottostante l’amministrazione provinciale, illuminato con fiaccole e luci che hanno fatto risaltare le quattro scene essenziali del Presepio vivente, rispettivamente le Profezie di Giovanni Battista, l’annunciazione, i Re Magi e la Natività nella capanna di Betlemme. Organizzato dalla Pro Loco e dal Comune di Frosinone, in collaborazione con la diocesi di Frosinone-Veroli-Ferentino, con l’apporto dei volontari del comitato “Madonna di Fatima” della contrada Cervona, il Presepio vivente ha visto il coinvolgimento di circa centocinquanta personaggi che hanno fatto rivivere gli emozionanti momenti della nascita di Gesù, all’interno di un villaggio ricreato per l’occasione dagli studenti del liceo artistico.  Particolarmente riuscite le sezioni relative ai dialoghi, con le voci (inclusa quella del narratore dell’intera rappresentazione) registrate presso il Crea, Centro di Ricerca ed Elaborazione Audiovisiva del Conservatorio “Refice” di Frosinone. Musica e danza hanno ricoperto un ruolo importante nell’allestimento del Presepio vivente grazie alla presenza della polifonica della città di Frosinone, del maestro Fabio Bracaglia e della Ballet School di Tatiana Rossi. Don Giuseppe, parroco di santa Maria, ha sottolineato come la povertà del Bambinello costituisca il vero paradosso della grandezza della missione del Cristo, unico figlio di Dio. Il Presidente della Pro Loco, Alfonso Scaccia, ha ringraziato le centinaia di persone che hanno reso possibile la realizzazione di un evento religioso, con interpretazione laica, che ha attirato l’interesse non soltanto dei frusinati, ma anche di tanti curiosi e visitatori provenienti dell’intera provincia. È intervenuto, infine, anche il sindaco di Frosinone, Nicola Ottaviani, che ha ricordato come “Il capoluogo ha costruito, in questi anni, una forte immagine identitaria, scoprendo una vocazione culturale, anche in occasione delle rievocazioni religiose, che riescono a coagulare il sentimento di coesione di una comunità con il proprio territorio. Vedere tanti giovani, adolescenti e tante famiglie stare in piazza all’aperto per ore, per assistere ad una rappresentazione sacra, significa essere testimoni di un cambiamento importante nei costumi e nei comportamenti dei cittadini del capoluogo, che hanno ormai iniziato ad ospitare in città anche amici e conoscenti, provenienti da fuori le mura, per scoprire l’anima autentica del nostro territorio”.