Pastena – L’incoraggiamento del vescovo Luigi Vari alla comunità
La paura dell’altro, il timore delle minacce induce l’uomo a muoversi con sospetto e a guardare per terra, invece bisogna alzare lo sguardo verso l’alto, avere speranza e darsi da fare per cambiare il mondo. Il senso della croce è questo : allargare le braccia al prossimo e innalzare la testa al cielo.”
Le parole semplici, il tono persuasivo del vescovo Luigi Vari, hanno dato alla festa un significato che va oltre la tradizione, rompono il muro dell’ossequio servile ai riti e ai fasti della liturgia per dare un significato attuale e quindi vivibile ai valori della fede cristiana.
Nessuno può rimanere spettatore delle sofferenze dell’umanità, nessuno può ignorare i bisogni della società, nessuno può continuare a difendere gli interessi personali senza rendersi conto delle persone che gli vivono accanto.
Un discorso che è valido anche per gli amministratori locali, per coloro che sono la voce della gente e il volto delle istituzioni.
Un invito ai sindaci a non tradire le speranze dei giovani, a non trascurare le sofferenze delle famiglie, a non passare sopra i diritti e i meriti dei cittadini.
Penso che noi dobbiamo alzare lo sguardo verso l’alto per non ridurre la politica ad uno scambio di favori, a non ridurre il consenso elettorale ad una lotta di potere per raccomandare gli amici e proteggere gli affari illeciti dei corrotti e delle imprese mafiose.
La festa può avere un senso per l’esistenza è l’esperienza quotidiana se parla il linguaggio attuale è guarda il mondo che esiste attorno a noi. Senza avere paura e senza la pretesa di essere eterni ed infallibili.
Arturo Gnesi