Frosinone, Fardelli: “Sconfitta senza attenuanti per il Pd: si riparta dal dialogo”.
“Il risultato della provincia di Frosinone è senza attenuanti per il Pd. E’ evidente che il centrosinistra non ha corso unito, che ha commesso errori non recuperabili nonostante i candidati sindaci abbiano lottato con coraggio e convinzione fino all’ultimo. Mi complimento con ciascuno di loro per il lavoro svolto in queste settimane ma è evidente che non sono stati supportati da un partito che, troppo concentrato su se stesso, ha perso di vista gli obiettivi. Il deludente risultato riflette una situazione di sofferenza che mette a nudo le criticità che vive il partito sul territorio provinciale dove la dimensione politica del centrosinistra si appiattisce sulle questioni tutte interne. Nessun segnale di quel fragile dialogo è arrivato alle persone. Troppo flebile la distensione e troppo forte ancora l’eco dei risultati di Cassino e Sora dello scorso anno che, a quanto pare, non hanno fatto scuola. Così come è evidente che nei territori non sono arrivati tutti quei cambiamenti messi in atto dalla Regione Lazio del Presidente Nicola Zingaretti. Sanità, trasporti, lotta agli sprechi pur rappresentando delle vere e proprie rivoluzioni, solo per citare alcuni dei temi più sentiti, non sono stati premiati dai cittadini che, a ragione, vivono con più attenzione le forti criticità di tutti i settori piuttosto che quel miglioramento che pure c’è stato eccome. Forse è mancata l’efficacia del messaggio che passa tra la Regione e i territori, quel filo diretto con i cittadini che passa solo attraverso chi gira ogni giorno in lungo e in largo questa provincia e che ci mette sempre e comunque la faccia, anche quando tutto sembra non recuperabile come questo risultato elettorale dimostra. Sono convinto che sia soltanto un fase politica dura, difficile ma assolutamente superabile. Ora dobbiamo guardare a ciò che di buono il centrosinistra è stato capace di produrre, al proprio bagaglio di esperienza politica ed amministrativa, al fervore con il quale affronta le sfida e alla capacità incredibile di ripartire dopo qualsiasi sconfitta. A questa forza dobbiamo guardare, avviando una fase si di confronto e di autocritica, ma che sia la più breve possibile. Perché il tempo di guardare sempre e solo all’interno del partito è una fase da superare. La realtà vera, è fuori dalle sedi, fuori dalle stanze dei partiti. Non possiamo più rischiare di avvilupparci su questioni che non interessano i cittadini, che mettono in difficoltà i sindaci, che allontanano il partito dai territori. Auspico l’inizio di una grande fase di lavoro perché quando il Pd ripiega su se stesso in una logica di potere e concepisce il tutto come una sommatoria di macchine elettorali fallisce la sua missione. Il partito è consapevole delle difficoltà e, tutti, ci assumiamo il peso della sconfitta. Ci attende quindi un impegno serio con la consapevolezza che occorre una svolta, uno scatto forte, una sterzata che faccia fuoriuscire dalla logica dei gruppi con la consapevolezza che le correnti rendono asfittico il dibattito e soprattutto allontanano i cittadini”.