Roccasecca – Contratto di Servizio Saf: l’appello del sindaco Sacco
“Prendo atto dell’avvenuta convocazione dell’assemblea SAF che si svolgerà il prossimo 28 giugno e che prevede all’ordine del giorno anche la discussione sul contratto di servizi, punto richiesto con rituale istanza di convocazione dal Comune di Roccasecca unitamente ad altri Sindaci dopo l’ultima riunione del Coordinamento dei Sindaci per le politiche ambientali del basso Lazio”. Questo l’esordio di Giuseppe Sacco, sindaco di Roccasecca.
“Colgo l’occasione – aggiunge – per lanciare un vero e proprio appello a tutti i Sindaci della Provincia di Frosinone che mai come in questo momento sono chiamati a rappresentare le istanze di tutti quei cittadini da anni vessati sul profilo ambientale ed a fare fronte comune per scongiurare l’ennesima mortificazione di questo territorio.
Infatti, decidere di non modificare quel contratto eliminando la parte che riguarda la ricezione dei rifiuti da fuori provincia significherebbe reiterare nell’atteggiamento di sudditanza verso altri territori e tradire la fiducia di tutti quei cittadini che attraverso il voto ci hanno delegare a rappresentare i loro interessi.
Ho piu volte sottolineato le criticità rinvenute all’interno del documento propinato dalla SAF ai comuni, documento che il Comune di Roccasecca ha modificato prima di riproporlo all’attenzione della stessa società ambiente Frosinone.
In pratica le clausole inserite nel contratto sembrano – spiega – introdurre un’autorizzazione alla SAF -da parte dei Comuni Soci e firmatari del contratto- a trattare nel suo stabilimento TMB rifiuti indifferenziati provenienti e prodotti all’esterno nel territorio di competenza dei 91 Comuni della Provincia di Frosinone.
A prescindere dal fatto che tali clausole sono illegittime perché in contrasto con l’Art.4, comma 1, dello stesso Statuto SAF dove si impone alla società di trattare solamente i rifiuti prodotti nell’ambito territoriale di riferimento (sub-ATO Frosinone) e contrarie al capitolo 7.2 del vigente Piano Gestione Rifiuti, DCR 12/2012 dove è previsto che ogni ambito sia autosufficiente, non modificare quel contratto vuol dire assumersi la responsabilità di autorizzare Roma e le altre province a servirsi del nostro impianto senza limitazioni facendo diventare la provincia di Frosinone la pattumiera del Lazio. Il nostro territorio deve cominciare a far sentire la propria voce.
La SAF è costituita dai 91 comuni della provincia di Frosinone che hanno l’obbligo di tutelare l’ambiente e la salute dei cittadini. Se su ACEA si è determinata una spaccatura probabilmente dettata da diversità di giudizi sulle eventuali inadempienze ascritte al gestore e sulle conseguenze della risoluzione, su questa vicenda non ci sono scuse. Non ci sono aspetti giuridici sui quali confrontarsi, né luminari da consultare. I Sindaci, a prescindere dai colori e dall’appartenenza politica, hanno il dovere di stare dalla parte dei cittadini. Non modificare quel contratto significherebbe tradire il mandato, la gente ed il territorio”, ha concluso.