Provincia – Ok al consuntivo 2016: ecco i numeri
“Non nascondiamo le difficoltà di un ente che ha competenza su oltre 1500 km di rete stradale, circa 80 istituti di istruzione superiore, una materia delicata come l’ambiente e che ha visto ridursi le risorse e le professionalità a disposizione in questi anni. Nonostante ciò, abbiamo continuato a svolgere il nostro ruolo, non come vorremmo certo, ma sicuramente nel modo più funzionale possibile rispetto alle possibilità attuali”.
Così il Presidente della Provincia Antonio Pompeo ha illustrato in Consiglio il Conto consuntivo 2016, approvato da tutti i consiglieri presenti, con l’astensione di Rossella Chiusaroli. Entrando nello specifico del settori, Pompeo ha spiegato:
“Abbiamo riversando sulle strade circa 6,5 milioni di euro per interventi, alcuni completati, altri avviati, ulteriori da iniziare, per un totale di quasi 70 cantieri, oltre alla manutenzione ordinaria e al ripristino del piano viabile”.
“Priorità anche all’edilizia scolastica. Interventi complessivi, completati, avviati e da concludere, per circa 1 milione e 500 mila euro, interessando quasi tutti gli istituti di competenza tra manutenzione ordinaria, straordinaria e servizi”.
“Sull’ambiente stiamo lavorando alla riorganizzazione del settore, con le difficoltà di una normativa ancora non chiara da parte della Regione Lazio. In ogni caso, il segnale di inversione è stato dato. Abbiamo messo a disposizione dei Comuni di fascia 1, 600mila euro per progetti sulla tutela della qualità dell’aria. Abbiamo erogato parte delle risorse sul bando della differenziata in parte corrente (4 milioni di euro) e abbiamo pubblicato il bando sulla parte capitale, per il quale stiamo attendendo un’autorizzazione dalla Regione per trasferire le risorse ai comuni (8 milioni di euro). Abbiamo detto no a nuove discariche e ulteriori impianti per il trattamento dei rifiuti sul territorio, in risposta alle richieste per l’aggiornamento del Piano Rifiuti Regionale, con un documento tecnico, supportato dalle osservazioni dei Comuni”.
“Dal punto di vista finanziario, siamo riusciti a chiudere il bilancio, a ritagliare risorse da investire su strade e scuole, a non aumentare le tariffe, attraverso una rigorosa politica di contenimento dei costi. Faccio solo un esempio: dal mio insediamento ad oggi, stiamo completando la messa in liquidazione di tutte le società partecipate della Provincia. Rimarrà solo l’Apef, per il supporto in materia ambientale”.
“Abbiamo garantito, nelle more del processo di riallocazione delle funzioni, servizi importanti come l’assistenza specialistica e il servizio dei Centri per l’impiego. Funziona bene la Stazione Unica Appaltante a servizio dei Comuni: sono circa 20 le amministrazioni del territorio che hanno conferito alla Provincia l’importante servizio”.
“Grande attenzione anche al tema del lavoro. Il 2016 è l’anno del riconoscimento da parte del Ministero dello Sviluppo economico dell’Area di crisi complessa per il Sistema Lavoro Frosinone-Anagni. Un provvedimento nato con la deliberazione del Consiglio provinciale del maggio 2016, preceduta da un documento elaborato dalla Provincia e sottoscritto da 74 sindaci. Aggiungo che la Provincia è parte del Gruppo di lavoro per la redazione dei Piani di riconversione industriale dell’Area di crisi complessa che a settembre porterà al lancio delle call per gli investimenti”.
Il Consiglio ha poi provveduto, all’unanimità dei presenti, ad approvare il Regolamento di Contabilità e la proposta di emendamento alla Regione per avere la delega piena sul controllo ittico venatorio.
“Le Province, attraverso la Polizia provinciale – ha spiegato Pompeo – hanno sempre svolto un compito egregio sul controllo ittico e venatorio. E’ essenziale pertanto, come chiedono anche le amministrazioni comunali, che possano essere pienamente legittimata ad operare”
Infine, la conclusione del Presidente Pompeo: “Ora c’è da guardare al futuro, continuando l’impegno per rimettere al centro dell’agenda istituzionale l’intervento normativo e finanziario sulle Province. Credo che oggi più di ieri, enti che reclamano risorse per garantire i servizi, che non chiedono poltrone o soldi per sagre, siano la migliore risposta contro le derive populiste e nei riguardi della legittima disaffezione dei cittadini verso le Istituzioni. Bisogna farli funzionare. Noi siamo pronti ad assumerci le nostre responsabilità, a patto che si garantiscano risorse, professionalità e chiarezza sulle competenze. Vogliamo riprenderci quel ruolo di ente fondamentale per le dinamiche di crescita e di garanzia dei diritti dei cittadini. Senza le Province, è chiaro, sono più deboli i territori. Ecco il senso del nostro appello e del nostro atto, forse unico a livello nazione, di una Provincia che richiede la restituzione di una delega ”.