Politica

Pontecorvo, “Tu mi mi dici dimettiti, io ti dico Rassegnati”. Replica al vetriolo di Satini a Roscia

di Armando Satini *

Ormai la strategia politica del Consigliere Roscia è cosa nota: il suo unico scopo non è il bene del nostro amato Paese ma è quello di cercare, invano, di minare e destabilizzare l’attuale amministrazione comunale. La tattica è quella di denigrare ogni componente dell’attuale squadra di governo e tentare, ripeto invano, di metterci gli uni contro gli altri. Ma questo modo di fare non sortisce più alcun effetto, figuriamoci se può compromettere la serenità del nostro gruppo ed il rapporto fiduciario, forte e sano, con tutti i colleghi di maggioranza, nessun escluso. Anzi, colgo l’occasione per ringraziarli tutti: la loro solidarietà dimostrata è motivo di grande orgoglio e soddisfazione per me e conferma l’impegno che quotidianamente spendo per il mio paese e per la squadra. Forse dovrei ringraziare anche il Consigliere Roscia perché, dopo le sue assurde parole di ieri, ho ricevuto tantissimi attestati di stima e solidarietà da molti cittadini, rimasti davvero atterriti, come me d’altronde, per la puerile demagogia usata dal Consigliere. Chiedere le dimissioni di un assessore per un accadimento del tutto eccezionale, imprevisto ed imprevedibile è quanto di più strumentale un consigliere di opposizione possa fare e denota una politica priva di contenuti. Le scuole di Pontecorvo, tutte, compreso l’asilo nido, sono state oggetto negli ultimi due anni (anche a causa dei tristi eventi sismici dell’ultimo periodo) di numerosi controlli e il nostro Ufficio Tecnico può offrire a chiunque tutte le relazioni che attestano la stabilità e la sicurezza degli edifici. Ritornando all’asilo nido, vorrei che le parole del Consigliere Roscia non creassero inutili allarmismi: le mamme e i papà pontecorvesi possono stare tranquilli. Creare inutile allarmismo mette in cattiva luce anche le educatrici ed operatrici che con dedizione e sacrificio svolgono un ottimo servizio. Se la caduta dell’intonaco, perché di questo si tratta, fosse stata una cosa prevedibile sarebbe stata sicuramente rilevata dai tecnici comunali, dalle educatrici, dal Presidente dell’Asm o dai genitori che quotidianamente portano i propri figli all’asilo. Invece nulla di tutto questo è avvenuto. Ad ogni modo, rassicuro ulteriormente gli utenti dell’asilo e quanti vi lavorano e preciso che i competenti uffici comunali sono già a lavoro per risolvere il problema e per restituire a settembre dei locali risanati. Mi auguro che con le sue parole non venga minato il buon lavoro di quanti operano nell’asilo. Io credo che questi continui attacchi non abbiano alcun senso e ritengo che il Consigliere Roscia dovrebbe rassegnarsi alla volontà democratica espressa dai Pontecorvesi. Lui, infatti, brama la caduta di questa amministrazione e cerca la nostra disfatta con ogni mezzo, per mano prefettizia, giurisdizionale o cercando di seminare zizzania. Vorrei dire al Consigliere che questo suo modo di fare è del tutto fallimentare e denota la sua pochezza politica, denota un modo di fare politica privo di contenuti, denota che il suo unico fine è quello di andare a sedere, con ogni mezzo e ad ogni costo, su quella sedia che oggi i Pontecorvesi hanno meritatamente assegnato al Sindaco Anselmo Rotondo. Si rassegni il Consigliere Roscia. Ogni azione tesa a farci cadere si è rivelata infruttuosa. A nulla infatti è servito impugnare le elezioni comunali, a nulla è servito impugnare atti del bilancio, a nulla è servito denunciare presunte incompatibilità del sottoscritto, del Vice Sindaco, del Presidente del Consiglio, a nulla è servita l’azione popolare per la decadenza del Sindaco, a nulla sono serviti tutti gli attacchi, perpetrati in ogni forma e modo, da parte del Consigliere Roscia. Uno dopo l’altro sono tutti dei buchi in acqua! Per fortuna i Pontecorvesi non ci credono più e non credono affatto che addebitabile al sottoscritto la chiusura del Giudice di Pace, dell’Ufficio Postale di Sant’Oliva, del Centro di Formazione. Sarebbe un gesto di grande intelligenza politica se su questi argomenti il Consigliere Roscia fosse politicamente più onesto. Infatti il G. di P. di Pontecorvo non è stato chiuso sotto il governo dell’Amministrazione Rotondo, e questo lo sanno tutti. Stessa cosa vale per l’Ufficio Postale: non si può contrastare una società come Poste Italiane quando decide di ridimensionarsi ed individua sedi da chiudere, specie se sono decorsi i termini per ricorrere agli organi giurisdizionali. Idem per il Centro di Formazione: ma il Consigliere Roscia è consapevole che il Centro di Formazione Professionale è stato messo in liquidazione dalla Provincia di Frosinone? Però nessun cenno proferisce su tutte le perdite avute dal nostro Paese durante il suo governo e nulla dice in merito a tutti quei casi di mala amministrazione compiuti negli ultimi 15 anni e le cui conseguenze ricadono sui cittadini e sull’attuale Amministrazione Comunale. Comprendo che lui siede tra i banchi dell’opposizione e che è nei giochi dei ruoli attaccare la maggioranza, ma lo facesse con un pizzico di stile e con un minimo di onestà politica. Perciò restituisco al mittente l’invito a dimettermi, precisando che porterò a termine il mandato elettorale che il popolo pontecorvese mi ha conferito. A mia volta posso rivolgere un invito al Consigliere Roscia: rassegnati e rimettiti alla volontà popolare. Non è mai troppo tardi per intraprendere una azione politica seria, onesta, fatta di contenuti, rispettosa dei ruoli, degli avversari e della gente, anche stando seduti tra i banchi dell’opposizione.

*Assessore alla Pubblica Istruzione