Aquino – Lettera aperta del consigliere Gerardi al sindaco Mazzaroppi
di Saverio Gerardi *
Con le dimissioni di Marco Iadecola, ben sei candidati su dieci della compagine da Lei capeggiata in occasione dell’ultima tornata elettorale, e tra questi ben tre assessori, hanno ufficialmente preso le distanze da questa maggioranza, che tale non è più.
Io credo che questo sia un record storico assoluto per Aquino, mai verificatosi e difficilmente eguagliabile. Con le dimissioni del consigliere ed assessore Marco Iadecola, inoltre, e soprattutto con le modalità con le quali le stesse sono state rassegnate, cala definitivamente il sipario su una mentalità che, purtroppo, ha caratterizzato non soltanto la Sua amministrazione, ma anche quella degli ultimi 25 anni di cui Lei ha fatto parte per lunghi 17 anni, sia come consigliere, che come assessore.
Caro Sindaco, io credo che l’esatta misura del fallimento della Sua amministrazione, autoritaria e liberticida, sia contenuta proprio nelle eloquenti parole del suo ex consigliere ed ex assessore dimissionario.
Marco Iadecola dice testualmente di poter, con le sue dimissioni, “riacquistare finalmente la sua libertà anche nei rapporti interpersonali, a prescindere da convinzioni politiche o collocazioni di parte.”
Ebbene, sugli esiti della sua azione amministrativa, caro Sindaco, potremmo discutere a lungo, e ci sarà modo e tempo di farlo, ma resta grave l’idea che Lei abbia di fatto condizionato la vita sociale di uno dei Suoi più stretti e validi collaboratori, limitandone anche la libertà di espressione che, invece, dovrebbe essere alla base dell’impegno politico e sociale di tutti, ed a maggior ragione di coloro che decidano di spendersi per il bene della collettività.
Lei, invece, ha preferito perseverare nella cultura del sospetto e della rappresaglia politica che ha evidentemente ereditato dalla Sua precedente esperienza politica e che ci ha riproposto egregiamente in questi ultimi anni, dandoci la prova ancora una volta, semmai ce ne fosse il bisogno, di quanto la Sua amministrazione sia solo una continuazione evoluta di quelle di cui ha fatto parte in passato. Un passato che adesso vuole riproporsi e sfidarLa in una rivincita tra eguali, in un confronto che peraltro è già andato in scena 4 anni fa e tutti sappiamo come è andata a finire.
Un passato amministrativo che cerca disperatamente vendetta, ma che, in fondo, ha le Sue stesse radici, parla la Sua stessa lingua e si sta qualificando attraverso un’opposizione aggressiva e violenta, al limite dell’immoralità, che ricorda proprio quella, senza quartiere e senza remore, che Lei stesso mise in atto contro di loro.
Caro Sindaco, da tutto questo si deduce che la Sua amministrazione e quella che l’ha preceduta, e di cui Lei ha fatto parte in pianta stabile per ben 17 anni, sono la stessa cosa. Sarebbe il caso, pertanto, per non continuare a confondere ingiustamente i cittadini, che si rimettessero insieme ed insieme si sottoponessero al giudizio di responsabilità politica dei cittadini, per aver bloccato in 25 lunghissimi anni ogni prospettiva di sviluppo e di crescita della nostra Città.
Mi consenta inoltre di fare una semplice osservazione circa una notizia degli ultimi giorni che ha destato non poche perplessità. Mi riferisco alla nomina di assessore a Maurizio Gabriele, al quale faccio i migliori auguri di buon lavoro. Ebbene, Signor Sindaco, la gestione fallimentare della sua compagine, che ha determinato questa crisi all’interno della sua maggioranza, è rappresentata eloquentemente proprio da questa decisione, l’ennesima. Vale a dire l’assegnazione di un incarico, questa volta esterno, al solo scopo di recuperare qualche insoddisfatto e di rinvigorire un consenso ormai zoppicante. Un assessorato, infatti, già offerto ad altre persone, ai cui rifiuti, Lei non si è dato per vinto, continuando a cercare nel tentativo di trovare qualcuno da convincere a seguirLa a suon di compensi e retribuzioni. Una manovra politica per fermare un’emorragia attraverso l’utilizzo del potere che le è stato messo a disposizione dagli elettori di Aquino. Un potere ottenuto grazie alla fiducia, ormai tradita, possiamo dirlo, dei cittadini.
È arrivato il momento di voltare pagina, caro Sindaco, finalmente.
La nostra Città ha bisogno di persone competenti, di idee e progetti veri; ha bisogno di un governo serio, propositivo e non equivoco. Ha bisogno di un governo che abbia delle fondamenta solide e che abbia veramente a cuore gli interessi della città e dei suoi cittadini.
Un governo lontano dalle Vostre beghe e dalle Vostre rivalse personali.
Per concludere io credo, signor Sindaco, che lei dovrebbe realizzare che la Sua amministrazione è arrivata al capolinea e credo anche che, con senso di responsabilità, Lei debba tenerne conto e rimettere il Suo mandato nelle mani degli elettori di Aquino.
Consiglieri Comunali *