Pontecorvo – Il sindaco Rotondo a Roscia, “Sei il passato, non ti rispondo più”.
L’onesta politica e coerenza di una Città che ha voluto voltare pagina è stata la condanna più pesante che ti è stata inflitta.
Una condanna, sul piano politico, che non mai accettato e che continua ad agitarti. La tua decadenza è stato un atto naturale, logico ed estraneo a qualsiasi accordo o livore politico, semplicemente c’è la legge e va rispettata. Per noi questo è dettato di vita ancorché di amministratori pubblici, siamo abituati a camminare con la schiena dritta nelle vita e lo stiamo facendo anche da amministratori comunali. L’unico filo conduttore che ha unito gli 11 membri della maggioranza nel sollevarti prima l’incompatibilità e poi la decadenza è la coerenza e la piena attitudine nel praticare la legalità, dunque è stato un atto in ossequi alla legge e a coloro i quali hanno fatto di tutto per liberare Pontecorvo da certi schemi di politica obsoleta e priva di futuro.
Averti come sindaco dal 2001 al 2009 è stata la peggiore sciagura che Pontecorvo potesse avere e non mi riferisco alle vicende giudiziarie – non abbiamo mai combattuto l’avversario a suon di esposti, ti abbiamo affrontato e battuto due volte sul terreno della politica: alle comunali e alle provinciali – mi al tuo operato di amministratore. Più volte sei stato sollecitato a spiegare pubblicamente perché hai lasciato opere incompiuta, ma non abbiamo ricevuto alcuna risposta. Allora basta recarsi di fronte al cinema teatro, alla tangenziale, a Santo Stefano, a Canalello, al museo del tabacco. Tutte incompiute per le quali il comune, vedi Tangenziale, ha dovuto patire gravi ripercussioni economiche con la restituzione del finanziamento. Non vado oltre, non tolgo tempo alla città per risponderti. Questa è l’ultima risposta. Potrai provocarmi mille altre volte, non reagirò. Tu rappresenti una brutta pagina politica per Pontecorvo, sei il passato, per cui è una pagina voltata. Noi siamo abituati a guardare al futuro. Avanti con la Pontecorvo migliore, con chi è abituato a pensare con la propria testa.
Il sindaco Anselmo Rotondo