Pico – Il consiglio vota l’atto di solidarietà ai lavoratori dell’Ideal Standard
L’amministrazione comunale di Pico, nella seduta consiliare di ieri, ha voluto mettere all’ordine del giorno un atto di solidarietà nei confronti di tutti i lavoratori dipendenti della società Ideal Standard, per far sentire la propria vicinanza a tutti quelli che oggi si trovano in uno stato di disagio per la volontà espressa da detta società di chiudere l’impianto senza apportare alcun motivo valido che possa giustificare tale decisione.
“I nostri concittadini che lavorano presso l’impianto di Roccasecca sono trentacinque , ma l’impianto dà lavoro a circa trecento dipendenti e quindi altrettante famiglie si troveranno a breve in un grave disagio economico se la società non tornerà sui suoi passi”, ha esordito il sindaco Ornella Carnevale.
“Ideal Standard di Roccasecca – ha aggiunto – è una realtà positiva, ha tra le sue maestranze l’eccellenza per quanto riguarda la manifattura di vasi e bidet , è sempre stata in attivo e lo è a tutt’oggi, per cui la decisione di chiudere giunge inaspettata e crea difficoltà indicibili a chi dall’oggi al domani si trova senza futuro.
Nel 2014 , la società comunicava la volontà di voler investire per adeguarsi al piano di sviluppo industriale ed essere pertanto competitiva sia nel prodotto nel mondo sia nel costo del lavoro, per cui gli operai avevano sottoscritto un contratto di solidarietà a sostegno di tale impegno.
Nel 2017 – ha spiegato – tale volontà era stata ribadita dalla stessa società che pertanto era garante della continuità lavorativa, ma nel Novembre 2017 ,inaspettatamente, la società annuncia la chiusura cogliendo di sorpresa quanti erano sicuri di un posto di lavoro, gettandoli nel panico più completo.
Per mettere riparo a tale decisione è intervenuta la politica tutta, da destra a sinistra, si sta cercando un intesa ed una soluzione al tavolo delle trattative con il ministro dell’industria Calenda , la società Ideal Standard ed i sindacati.
Oggi, anche noi, In questa seduta consiliare dobbiamo far sentire la nostra voce e chiedere con forza alla società di tornare sui propri passi.
Non si può arbitrariamente decidere del destino di oltre trecento famiglie e soprattutto non si può ignorare che un impianto è stato aperto sicuramente con l’aiuto dello Stato Italiano , che ha messo a disposizione di detta società tutte le manovre possibili per favorirne l’apertura e la buona riuscita.
Siamo qui a chiedere che l’Ideal Standard riveda la sua posizione per andare incontro a chi nel tempo ha lavorato senza sosta per dare un prodotto eccellente che è fiore all’occhiello nel mondo e salvare così tante donne e tanti uomini dallo spettro della disoccupazione”, ha concluso il primo cittadino.