Regionali 2018/Cassino – Niki Dragonetti, Pirozzi e l’impegno per un territorio
Conosce bene la politica e tutti i suoi intrighi. Per dieci anni è stato capo segreteria di diversi consiglieri regionali. Poi ha deciso di sbattere la porta e dire no ai furbetti camuffati da rappresentanti della classe politica, agli inciuci. Niki Dragonetti, imprenditore, vice presidente nazionale Cisas e componente nazionale del direttivo ‘Popolari per l’Italia’ scende in campo e sceglie la possibilità di poter rappresentare i cittadini onesti alla Regione Lazio. Ha scelto come referente Sergio Pirozzi, il sindaco di Amatrice, il politico con gli scarponi che concorre con una sua lista civica a Governatore del Lazio. Una scelta ponderata, quella di Dragonetti, arrivata dopo la presa di coscienza che nel centro destra e nel centro sinistra a riproporsi sono sempre gli stessi: quelli che hanno contribuito allo sfacio del Lazio. Quelli che hanno smembrato una sanità, che hanno portato il territorio a picchi d’inquinamento senza precedenti e tassi di mortalità per tumore da pelle d’oca, quelli che hanno portato, con la loro non politica del fare, alla disoccupazione migliaia di operai delle varie industrie presenti lungo l’asse Anagni, Cassino e Sora e che hanno messo in ginocchio il settore edilizio. Draogonetti prima imprenditore e poi politico vive di lavoro. E quindi ben conosce le problematiche quotidiane di chi ha la responsabilità di pagare stipendi e versare contribuiti pensionistici. La politica del ‘non fare’ con Sergio Pirozzi governatore diventerà solo un brutto ricordo.
Cosa è necessario spiegare ai cittadini per evitare che incappino in un voto sbagliato?
“Per prima cosa voglio dire che il voto deve essere di ‘pancia’ e non di testa. Bisogna votare chi ritenete possa essere una persona seria e non chi, in tanti anni di politica, ha dato vita a ‘poltronifici’ che hanno favorito solo persone del ‘cerchio magico’ lasciando senza un punto riferimento gli onesti, chi non si piega, chi sapendo di avere tutte le carte in regola non si ribassa a chiedere un favore. Ecco bisogna premiare questa gente che con la schiena dritta ha contribuito a tenere alto il valore di questo territorio. Sono anni che tocco con mano le criticità della provincia di Frosinone e del Cassinate, come imprenditore, e a tutt’oggi non ho mai sentito una proposta valida e sensata che poi sia stata attuata. Tutti a riempirsi la bocca di ambiente, lavoro, sanità, turismo. Ma poi di concreto cosa è stato fatto oltre che creare i ‘carrozzini politici’ che a fine legislatura sbaraccano senza aver prodotto nulla di concreto?
Può essere più chiaro?
“Avete mai sentito parlare di un qualcosa che è andato in porto? Per esempio partiamo dalla spina nel fianco di questi mesi: i licenziamenti della Ideal Standard. sapete da quanto tempo i sindacati hanno lanciato l’allarme alle Istituzioni di questo territorio. Da due anni. Due anni durante i quali nessuno ha mosso un dito. Nessuno ha convocato un tavolo di trattativa con l’azienda. Nessuno ha, politicamente parlando, preso per il bavero la proprietà e detto: “Amico bello qui in Italia prendi i fondi e quindi cerca di comportanti bene con i nostri operai’. Il risultato è sotto gli occhi di tutti. Oppure vogliamo parlare del settore ambientale? Dove tutti hanno detto tutto ma nulla è stato fatto. Anzi si, qualcosa è stato fatto: potenziare la terza linea di produzione del termovalizzatore di San Vittore e dare l’ok all’arrivo dei rifiuti romani presso lo stabilmento di Colfelice. Sapete perchè? Perchè il vero ‘oro’ dei politici locali è il settore dei rifiuti. E non a caso ci ritroviamo con imprenditori indagati dalla DDA di Roma per traffico di rifiuti. Questa connivenza deve finire. Nessuno si domanda com’è possibile mettere in atto campagna elettorali faraoniche. Semplicemente perchè esistono i finanziatori occulti”.
La sanità funziona a singhiozzo, qual’è il suo punto di vista?
“Anche in questo caso stiamo raccogliendo e pagando lo scotto di troppi anni di una scellerata gestione del danaro pubblico. Il ‘buco’ milionario lasciato nel corso del tempo ha costretto Zingaretti ad attuare un’altra metodologia, altrettanto scellerata, privare interi territorio di un pronto soccorso. Non credo sia questo il metro giusto di valutazione. Perchè in questo modo si è andati a penalizzare coloro che per diversi motivi: geografici o di movimento, non possono raggiungere gli ospedali di Cassino, Frosinone e Sora. La struttura di Pontecorvo andava salvata o quanto meno lasciata nelle condizioni di poter dare assistenza a chi, vivendo a Pico per esempio e colpito da malore e rimasto ferito, non è costretto a percorrere decine di chilometri in una corsa contro il tempo. Le decisioni vanno prese a tavolino ma con il confronto di chi sul territorio ci vive e ci lavora. Ecco è mia intenzione istituire un tavolo permanente che riguardi solo ed esclusivamente il tema della Sanità”.