Pontecorvo – Esposto al Mef: Renzi replica al sindaco Rotondo
*di Paolo Renzi
Per l‘ennesima volta Anselmo rotondo cerca di confondere le acque per non ammettere che – contrariamente a quanto sostiene nel comunicato stampa – il Ministero delle Finanze non ha affatto posto la parole fine sulle doglianze dell’opposizione ma, anzi, ha evidenziato tutti i punti deboli dell’operato della amministrazione comunale che, a questo punto, ritengo necessario esporre ai cittadini.
In sostanza , Anselmo Rotondo ha estrapolato dall’intera nota del ministero soltanto alcune affermazioni di per sé neutre, omettendo di riferire le questioni più importanti affrontate dal Ministero e a lui sfavorevoli .
Il Ministero avrà pur detto che , come tutti sappiamo, le delibere possono essere impugnate dinanzi il Tar competente, ma ha anche aggiunto che “la delibera illegittima potrà, comunque, essere oggetto di disapplicazione ai sensi dell’art.7 co.5 dlgs 546/92 da parte della competente Commissione Tributaria dinanzi alla quale il contribuente è legittimato ad impugnare gli atti di cui all’art.19 co.1 del medesimo decreto”.
E’ quindi chiaro che ogni cittadino ricorrendo alla Commissione Tributaria, potrebbe chiedere la disapplicazione degli atti del Comune ove illegittimi, a prescindere dall’annullamento degli stessi da parte del Tar, trattandosi di questioni autonome l’una dall’altra.
Inoltre il Ministero delle finanze ha anche scritto a chiare lettere che “ in merito ai debiti fuori bilancio per il pagamento della SAF, occorre far presente che, trattandosi di debiti pregressi suscita in effetti qualche perplessita’ l’inserimento ti tali importi nel PEF nel momento in cui la previsione normativa del citato comma 654 bis dell’art.1 L147/13 e’ riferita esclusivamente ai crediti che presentano la caratteristica dell’inesigibilita’”.
In altre parole il ministero ha ritenuto fondato il nostro rilievo secondo cui il comune avrebbe illegittimamente inserito nel PEEF la somma di 183.329 relativa ad un debito nei confronti della SAF, quale debito fuori bilancio, laddove il nostro ordinamento consente di procedere in tal senso solo in ipotesi tassative che non ricorrono nel caso in esame.
Ed ancora il Ministero in ordine all’inserimento nel Piano Economico Finanziario della somma di € 100.000 a titolo di “mancati ricavi relativi a crediti risultati inesigibili ” in difetto di ogni indicazione ed allegazione che comprovi il tentativo di recupero di tale somma , ha solo affermato che non rientra nelle sue competenze la verifica dell’infruttuoso esperimento delle procedure di legge tese al recupero del credito, in tal modo riconoscendo l’esistenza del problema e, quindi, la necessità da parte dell’ente comunale di fornire sempre prova degli infruttuosi tentativi di recupero al fine di poter legittimamente inserire nel PEEF le somme dichiarate inesigibili .
Ed allora è di tutta evidenza che il Ministero non ha messo la parola fine a nessuna questione sollevata, anzi ha chiarito che i cittadini possono chiedere la disapplicazione degli atti amministrativi illegittimi alla Commissione Tributaria competente , e ciò a prescindere, si ribadisce, dall’annullamento degli stessi da parte del giudice amministrativo.
Pertanto il nostro esposto ha raggiunto lo scopo di ottenere l’autorevole parere del MEF che è stato comunque a noi favorevole e, dunque, non è affatto vero che l’amministrazione comunale per le questioni in esame abbia operato nel solco della legalità.
In ogni caso la nota in questione è stata inviata dallo stesso Ministero alla Corte dei Conti .
Lascio ai cittadini ogni commento solo concludendo che mentre Anselmo Rotondo gioisce per aver confermato l’aumento per il secondo anno della Tari di circa il 40%, noi dall’opposizione continueremo la nostra battaglia contro l’aumento indiscriminato della Tari.
Capogruppo lista “Per Pontecorvo” *