Pontecorvo – Caccia al Tesoro in onore di Leonardo Da Vinci: la squadra del “Palombaro” conquista il “Testamento Segreto”
“Ecce quivi inizia lo lungo cammino che duce allo scrigno dello saper racchiuso. Dimostra di esser degno infino colui che di gnoscenza ed ingegno uso. Lo primo ostacolo si pone innanzi, che per uno resterà costì confuso. Ma soli non siamo in codesta avventura, anzi, como di lupo lo branco l’aiuto è profuso, condivisione et unione vi pongon dinanzi”. E’ questo esplicito invito alla collaborazione, espresso in lingua volgare, a far addentrare i giocatori nell’atmosfera della XIIIª edizione della Caccia al Tesoro, la manifestazione organizzata dall’associazione Taverna del Drago sabato 3 agosto a Pontecorvo, in via Tre Fontane. Un’avventura molto particolare, quest’anno, perché costruita in onore del grande Leonardo Da Vinci, a 500 anni dalla sua morte.
LE PROVE – Ben presto l’unione delle forze si concretizza nella composizione dell’immagine emblema della Caccia: quella dell’Uomo Vitruviano, in una lettera dello scienziato che fornisce precise indicazioni all’azione. A ciascuna squadra viene chiesto di dipingere la Gioconda, costruire il paracadute e il ponte autoportante di Leonardo, utilizzando bastoncini di legno, pesi, fili e carta di giornale. Dopodichè, i 250 cacciatori di tesori vengono lanciati nei dedali tortuosi della conoscenza, dentro un labirinto, a ritroso nella storia, che li porterà, alle 6:40 del mattino successivo, a trovare il “Testamento segreto di Leonardo Da Vinci”. Inizia così il percorso vero e proprio delle prove, un percorso nel quale i giocatori hanno dovuto confrontarsi con diversi studiosi che, nell’immaginario dell’associazione, hanno ripreso le scoperte dello scienziato sviluppandone i punti e ampliandone i contorni, lì dove egli si era fermato per mancanza di adeguati strumenti e conoscenza.
Dalla moderna disciplina dell’intelligenza artificiale, tra codice binario e sistema esadecimale, a Edwin H. Land, teorico della visione cromatica Retinex, fondata su alcuni studi del Maestro sull’organo della vista. Dai pionieri del volo, gli inventori Wilbur e Orville Wright, che nei primi del ‘900 fecero alzare dal suolo la prima ‘macchina volante’ – grande sogno irrealizzato del Da Vinci – fino agli studi di Charles Darwin sulle specie animali, la nomenclatura binomiale di Carlo Linneo e il contributo di Carl Hagenbeck, utilizzando rappresentazioni anatomiche originali di Leonardo. Dalla fluidodinamica di Bernoulli e Torricelli, studiosi delle teorie fondanti l’ingegneria idraulica del genio vinciano, al concetto di forza di Newton, a partire dal principio di inerzia già descritto nel ‘Codice sul volo degli uccelli’.
Un viaggio indietro nel tempo, immaginando che i passi della scienza siano stati guidati dalla mano curiosa e avveniristica di Leonardo, che si rivela in tutta la sua grandezza nell’ultima avvincente prova: un documento idealmente trascritto dal genio nell’idioma che gli era proprio e nel suo stile particolare (da destra a sinistra), accompagnato da una mappa non priva di importanti dettagli. Qui, trovando gli “indivisibili” con le relative lettere e riordinando la serie di Fibonacci si era in grado di decodificare le 25 coppie di pentagrammi: ne veniva fuori un lungo messaggio contenente le istruzioni successive. Solo con un’attenta parafrasi delle stesse e attingendo a conoscenze astronomiche, matematiche e geometriche, veniva individuato il luogo attraverso cui giungere finalmente al “Testamento segreto”: il documento nel quale un Leonardo prossimo alla morte invita ‘li omini‘ a fare buon uso della propria intelligenza, affinché il dono del suo sapere non sia vano, ma venga messo a frutto dai posteri a esclusivo beneficio dell’umanità e del pianeta Terra.
Alla fine, delle 19 squadre partecipanti – denominata ognuna con un’invenzione, un dipinto o uno studio di Leonardo – è quella del Palombaro a mettere le mani sul duplice tesoro: la pergamena manoscritta, frutto dell’estro della Taverna, e il Tesoro in denaro, lasciando un po’ di amarezza in chi, per una manciata di minuti, non è riuscito ad agguantarlo.
Arriva così al termine una Caccia al Tesoro tanto ricca di conoscenza, oltre che di divertimento, preparata (come sempre) in ogni minimo dettaglio e gremita di cacciatori di tesori. La XIII^ edizione, dedicata alla figura dell’inventore per antonomasia Leonardo Da Vinci, ha visto combinarsi in modo originale la capacità di giocare con lo studio accurato di varie branche del sapere, perché unico è il comune denominatore: la passione. Quell’autentica forza esplosiva che l’associazione Taverna del Drago, in campo da quasi 15 anni, sfoggia nei suoi ragazzi e si riflette nell’atmosfera a tratti magica che i giocatori creano il giorno della Caccia. A tutti loro va un ringraziamento molto speciale da parte della Taverna del Drago.