#InternoSalute&Benessere# – Peso e salute: confronto tra dieta mediterranea e dieta chetogenica
di Rosalba Carnevale*
Dieta mediterranea al primo posto… diete “low carb” ( dieta chetogenica) all’ultimo posto!!! Come se ci fossero dubbi su quale dieta scegliere se si vuole perdere peso in perfetta salute!!! Secondo David Katz, direttore dello Yale University Prevention Research Center la dieta migliore è quella che può essere adottata e sostenuta nel tempo. È con questa visione in mente che gli esperti di Us News and World Reports hanno valutato le 40 diete basandosi su una serie di parametri come:
1. facilità di aderenza alla dieta
2. probabilità di perdere peso a breve e lungo termine
3. efficacia contro malattie come diabete e problemi cardiovascolari
“ricerca della dieta più salutare, efficace, ma anche facile da seguire senza eccessivi sacrifici”
Parametri questi che sono assolutamente rispettati dalla dieta mediterranea, ma che, al contrario, non sono di certo punti di forza della chetogenica.
La Dieta Mediterranea è una sintesi equilibrata di alimenti naturali e sani. Cereali e i loro derivati, Olio d’oliva, Frutta e verdura, Vino, Carni e latticini poveri di grassi sono gli elementi cardine di questa Dieta.
“La Dieta Mediterranea è molto più che un semplice alimento. Essa promuove l’interazione sociale, poiché il pasto in comune è alla base dei costumi sociali e delle festività condivise da una data comunità, e ha dato luogo a un notevole corpus di conoscenze, canzoni, massime, racconti e leggende. La Dieta si fonda nel rispetto per il territorio e la biodiversità, e garantisce la conservazione e lo sviluppo delle attività tradizionali e dei mestieri collegati alla pesca e all’agricoltura nelle comunità del Mediterraneo”.
Con queste motivazioni, il 16 Novembre del 2011, l’UNESCO ha inserito la dieta mediterranea nella lista del patrimonio mondiale culturale immateriale dell’Umanità.
Numerosi studi confermano che la dieta mediterranea, insieme all’attività fisica, aiuta a prevenire diverse gravi patologie:
- le malattie cardiovascolari
- Il diabete
- Alcuni tipi di tumore (colon retto, mammella, prostata, pancreas, Endometrio)
La dieta chetogenica, d’altro canto, è un regime alimentare che riduce in modo drastico i carboidrati, aumentando, di conseguenza, le proteine ma soprattutto i grassi. Ciò costringe l’organismo a utilizzare i grassi come fonte di energia. In presenza di carboidrati, infatti, tutte le cellule ne utilizzano l’energia per svolgere le loro attività. Ma se questi vengono ridotti a un livello sufficientemente basso esse cominciano a utilizzare i grassi ( tutte tranne le cellule nervose che non hanno la capacità di farlo). Si avvia quindi un processo chiamato chetosi, perché porta alla formazione di molecole chiamate corpi chetonici. La chetosi è una CONDIZIONE TOSSICA per l’organismo, che provvede allo smaltimento dei corpi chetonici attraverso la via renale. Il successo della dieta chetogenica è legato soprattutto alla sua efficacia nel ridurre il peso, ma è importante sottolineare che non si tratta di un regime semplice da seguire. Ma questi risultati si mantengono a lungo termine? Quando si riduce l’apporto di carboidrati, la prima cosa che si nota è una rapida, quasi magica, perdita di peso. Il problema però è che non si sta perdendo grasso ma acqua. I carboidrati vengono immagazzinati nel corpo sotto forma di glicogeno; ogni grammo di glicogeno accumula 3-4 volte il suo peso in acqua. Ciò significa che quando si eliminano i carboidrati dalla dieta, si inizia ad utilizzare il glicogeno; di conseguenza, ogni grammo di carboidrato in meno sono 3 grammi di acqua persi. E cosa succede quando, inevitabilmente, dobbiamo reintrodurre i carboidrati, anche in piccole quantità? Si riacquistano tutti i chili persi, in alcuni casi anche con gli interessi. La dieta chetogenica è un regime alimentare che fornisce in genere meno di 800 kcal/giorno e meno di 50 g/giorno di carboidrati; l’80-90% delle calorie deriva da grassi e proteine. Si tratta di un regime alimentare sviluppato per il trattamento di alcune patologie neurologiche, e introdotta nel campo delle diete dimagranti dal lavoro di un italiano, il chirurgo della Sapienza Gianfranco Cappello, che nel 2012 ne ha dimostrato l’efficacia (in una versione che prevede l’utilizzo di un sondino gastrico) su circa 19mila persone. Efficacia che non si mette in discussione (almeno per quanto riguarda la capacità di perdere peso velocemente), ma che oggi si ritiene insufficiente, almeno sul medio e lungo periodo, a fronte dei rischi per la salute, degli effetti collaterali che produce (come mancanza di energie e giramenti di testa) e dei problemi di aderenza legati a una dieta così restrittiva. Le diete chetogeniche sono diseducative perché non insegnano nulla dal punto di vista dietetico comportamentale, anzi perpetuano il dogma (falso) secondo cui i carboidrati sarebbero la causa di tutti i mali.
Se si impara a mangiare correttamente è possibile vivere a lungo e in salute senza rinunciare ai piaceri gastronomici. Vale la pena ricordare che si può perdere e mantenere il peso ottimale seguendo delle diete equilibrate e senza fare pazzie.
*Dottoressa, Biologa – Nutrizionista