Biopile presenta: NANO, il piacere della coltivazione indoor e la creatività del design italiano
Maker Faire Roma 18-19-20 ottobre 2019 – La startup Biopile S.r.l. presenta NANO, “il più piccolo giardino al mondo” progettato e sviluppato per la coltivazione indoor.
NANO. Autonomo. Interconnesso. Elegante. Realizzato a mano in Italia, è il primo apparato per la coltura domestica automatizzata.
Costituita a Roma nel 2017, la BioPile S.r.l è una startup innovativa (art. 25 D.L. 18 ottobre 2012, n. 179 convertito con legge 221/2012) nata con l’obiettivo di trasformare, attraverso la ricerca, il design e la tecnologia, la coltivazione indoor. Alla base del progetto, la volontà di fare propri i principi della “digital agricolture” che spinge verso modalità di produzione e di gestione delle risorse altamente ottimizzate, intelligenti, personalizzate e connesse che consentano di raccogliere e assimilare dati di produzione, non soltanto per identificarne le tendenze, ma anche per intervenire in ottica migliorativa (Fao 2019).
La startup ha così sviluppato un dispositivo IoT (Internet of things) – assemblabile in verticale addizionando alla base diverse celle di coltivazione, differenti per volume e dimensioni – per l’accrescimento idroponico automatizzato, con benefici in termini di qualità del prodotto, efficienza dei processi, trasparenza e sostenibilità. Il software, che gestisce gli apparati elettronici presenti nel dispositivo, opera in maniera completamente automatizzata le varie funzioni meccaniche, chimiche e fisiche necessarie a ricreare, in ogni singola cella di coltivazione, il corretto microclima favorevole alla germinazione ed alla crescita dei semi.
Al fine di tutelare il proprio prodotto, BioPile ha depositato la domanda di brevetto per invenzione industriale, a seguito della quale è stato rilasciato il rapporto di ricerca con esito non negativo. Gli investimenti in Ricerca e Sviluppo, durante il biennio 2017-2019, hanno portato la startup a virare verso nuove soluzioni che permettessero di attuare una strategia di “Go-to-market” più agevole in termini di costi di sviluppo, rapidità di ingresso sul mercato e, soprattutto, di un più agevole percorso di certificazione.
Nasce così “Nano”, la più recente evoluzione del prodotto basato sulla tecnologia proprietaria di BioPile. Design, tecnologia, intuitività sono gli elementi centrali che connotano Nano. “Il più piccolo giardino al mondo”, così come è stato definito dai suoi ideatori, che intende offrire ai propri user una esperienza d’uso che abbia in sé elementi utilitaristici (facilità di utilizzo) ed edonici (enjoyment), per consentir loro di sperimentare la semplicità ed il piacere della coltivazione.
Dietro l’apparente semplicità del prodotto, un approccio progettuale attento a forme, materiali e innovazione. Forma e funzione, materia e sensazione: dalle due basi in legno pregiato, eleganti e gradevoli al tatto, alla struttura cilindrica in policarbonato asferico perfettamente trasparente, che offre all’osservatore una visuale completa dell’interno, allo studio della fluidodinamica in funzione della quale la medesima aria viene più volte filtrata ed ossigenata per essere al contempo utilizzata per il raffrescamento delle elettroniche interne e l’eliminazione della condensa sulle pareti verticali. La stessa acqua, che veicola nutrimenti ai semi, viene riciclata in un sistema interno di recupero, ossigenazione e nebulizzazione. L’armonizzazione delle funzioni è un processo chiave nello sviluppo del prodotto. Allo stesso modo, contenitore e contenuto coesistono armonicamente in una danza di forme che non prevedono spigoli, come una pianta e che, come questa, non hanno un fronte né un retro.
La ricerca nel design, in ottica green, passa attraverso lo studio dei materiali: le basi in legno non sono il prodotto finale della lavorazione del legname, ma la base da cui partono accordi con fornitori e falegnamerie in una quota di scambio con la piantumazione di nuovi arbusti. A sua volta, il policarbonato cilindrico verrà presto sostituito con una singola estrusione di vetro riciclato, mentre ogni altro componente plastico già è costituito materiali ecosostenibili, più precisamente da PLA (o acido polilattico, un poliestere termoplastico biodegradabile ottenuto dal mais) per le meccaniche, e PETG (prodotto termoplastico riciclabile al 100% ed idoneo al contatto con gli alimenti) per le estrusioni a diretto contatto con acqua e semi.
Green e chic, NANO lascia fluire tutte le informazioni e l’energia necessaria ai vari componenti, dalla base al top, attraverso tre magnifici gambi metallici placcati in oro 14kt: unico elemento verticale, grazie al quale è stato, inoltre, possibile occultare sia le sonde termiche sia i rivelatori di umidità.
Dal punto di vista software, ogni NANO è autosufficiente ed interconnesso al Cloud del produttore dal quale riceve costanti aggiornamenti circa i profili di accrescimento per una gamma sempre più vasta di vegetali e piante, ed al quale, simultaneamente, trasferisce registri digitali di dati fisici (temperatura, umidità, ventilazione, livello dell’acqua nel serbatoio, percentuale di irrigazione) e chimici (livello del pH e percentuale di elettroconduttività). Questo scambio di dati, settaggi, impostazioni avviene in maniera silente e remota: l’utente può apprezzarne gli effetti in termini di comportamento dell’apparato e crescita della pianta. Il programma, infatti, attraverso una serie di sensori, è in grado di ricreare condizioni ottimali e idonee alla crescita – talvolta nettamente differenti da quelle dell’ambiente in cui l’apparato stesso viene collocato – entro uno spazio così piccolo, qual è l’interno di un NANO, proteggendo la camera di crescita dalle aggressioni esterne.
NANO è in grado di configurarsi autonomamente, come un’antenna wifi cerca la rete cui si collega più spesso lo smartphone dell’utente: per farlo basterà inquadrare, per qualche secondo, con l’obiettivo della fotocamera il QR Code presente sull’involucro protettivo affinché parta la decodifica. Un semplice gesto, una sorta di “imprinting” che darà al NANO molte informazioni: dove si trova, quando l’utente è in casa, dove connettersi per avvisarlo, ad esempio, sul livello dell’acqua presente nel serbatoio, su un eventuale blackout, sulla presenza nell’ambiente di fumo, gas, etc. Nei primi 57 secondi dal suo imprinting con la rete wifi, NANO avrà già consultato l’intera libreria di profili di crescita BioPile selezionati in serra ed in laboratorio da esperti biologi e botanici, per poi scaricare esclusivamente il profilo del tipo di seme innestato.
Per dare l’avvio al Growing Protocol (protocollo di crescita), anche questa volta, sarà sufficiente inquadrare il codice QR del seme, venduto in un nido biodegradabile di lana di roccia e torba intriso di sostanze nutrienti e chiuso sottovuoto in una capsula di alluminio. Sarà poi NANO a decidere le giuste condizioni di crescita: se è opportuno raffrescare la camera di crescita, ritardare l’irrigazione o l’accensione della lampada e così via.
NANO decide ed esegue. È artificialmente intelligente, mentre conferisce identità e carattere agli spazi che arreda, si connette e segue lezioni di botanica da esperti. All’utente non è richiesta alcuna esperienza di giardinaggio, grazie a NANO chiunque potrà trasformarsi in uno “small space gardner”. Utilizzando l’app in dotazione l’utente ha la possibilità di seguire gli aggiornamenti sulle condizioni di crescita della pianta direttamente dal proprio smartphone. L’app traduce con una grafica semplice, luminosa, chiara ed intuitiva, quello che i sensori “leggono” all’interno del dispositivo.
Alan Key (1982) una volta disse: “People who are really serious about software should make their own hardware”, BioPile ha fatto talmente propria questa idea da riuscire a ribaltarla, senza per questo pregiudicarne l’efficacia. Future versioni, scalabili da questo già sofisticato prodotto, vedranno l’introduzione di uno speaker e di un microfono ambientale Bluetooth che sancirà l’ingresso di NANO nel mercato degli HomePod (+55% 2017-2019), oltre che di una superficie per la ricarica induttiva degli smartphone, senza con ciò gravare sul consumo medio che, per un NANO al massimo della funzionalità, si attesta tra i 30 ed i 32 Watt/h, 1/3 di una lampadina tradizionale.
Per saperne di più, visita il sito ufficiale https://www.biopile.co