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L’ITALIA SIAMO NOI (atto secondo)

di Luigi Sparagna 

L’andamento della Pandemia, stando ai dati forniti giornalmente, sembrerebbe sul punto di screstare, superare il picco e volgere verso un miglioramento. Speriamo, perché anche gli Italiani sembrano aver raggiunto un adattamento silente alle dure condizioni della clausura. Non si registra l’euforia solidale dei primi giorni, i balconi sembrano tacere, l’Inno d’Italia non riecheggia nelle strade e nei quartieri. E’ forse una impressione?  Certo che questo virus, inizialmente sbandierato come sciocco e poco pericoloso ne ha fatti di danni.  Settemila morti, stranamente nessuno tra immigrati e derelitti,  in un’area focolaio tutto sommato ristretta rispetto al territorio nazionale non sono poca cosa. Da qualche giorno il Governo paragona la nostra situazione a quella di una resistenza come in guerra. Il fatto è che la nostra generazione non ha vissuto la guerra e i vecchi che l’hanno affrontata sono stati decimati dal Covid 19 più che dalle bombe tedesche, e comunque la società è talmente cambiata che non saprebbero come illustrarci un modo di resistere, a meno dell’esperienza delle tessere per il pane che qualcuno improvvidamente ha paventato. E’ dura parlare di solidarietà assistendo allo spettacolo lugubre delle colonne militari per il trasporto delle salme alla cremazione, previa semplice comunicazione ai rassegnati familiari che il congiunto è deceduto.  Sa di medioevo, di Manzoniano racconto che pare essersi materializzato, fidanzati che si cercano nel caos della peste percorrendo strade colme di carretti con i corpi dei morti destinati al rogo, e la vigilanza a cercare gli untori. Oggi non ci è dato percorrere strade, i droni ci sorvegliano, se non fosse per i cani da portare a passeggio e il computer per rimanere comunque in contatto, anche se sui social i soliti cretini si divertono a pubblicare notizie allarmistiche e false su ogni genere di aspetto collegato all’emergenza. Si troveranno mai in tutto questo casino le ceneri delle vittime del Covid 19 da restituire a pietosa sepoltura? Mica si dovrà piangere i propri cari all’Altare della Patria dove riposa il Milite Ignoto? Sul fronte azione del Governo nulla da dire. La Sua parte il Governo la sta facendo, anche spalancando le porte alle opposizioni che dopo il momento iniziale delle critiche e basta, ora che sembrano stabilizzarsi le cose richiede e pretende a gran voce di salire sul carro delle decisioni perché si possa dire che tutti hanno fatto la loro parte. Non mi pare che siano stati mai tenuti fuori dalle decisioni, ma se hanno inizialmente scelto di dirle di tutti i colori a Conte è un fatto loro. I poteri del PCM che prevedono anche l’emanazione di Decreti che per essere tali saltano l’Aula, sono legittimi e nella situazione di emergenza un Premier non si può preoccupare di mettere d’accordo tutto l’arco parlamentare, deve fare e fare in fretta quello che tecnicamente gli viene segnalato dalle autorità tecniche del comparto salute. Poi, ed è adesso il momento, si giunge alla composizione delle istanze quando si deve pianificare una tenuta economica di lungo periodo. Insomma noi stiamo facendo la nostra parte, e credo che siamo ben sostenuti e garantiti dalle nostre autorità. Si tratta di stringere i denti ancora, per poter giungere alla normalità, che non dovrà essere l’esplosione sfrenata della gioia godereccia di acchiappare in un sol colpo le rinunce odierne, ma gradualmente e prudentemente tornare a quelle relazioni sociali che magari invece di un apericena tutte le sere si potrà fare una sera si e una no. Non abbandoniamo i balconi, diamoci la carica. L’Italia siamo noi.