L’ITALIA SIAMO NOI (nono…e ultimo atto)
di Luigi Sparagna
Con questa sono nove settimane che l’argomento trattato nella rubrica “il commento” si riferisce al COVID 19. Era l’unica realtà che assorbiva noi Italiani ma ora, giunti alla fase due e confortati dai primi riscontri sanitari sull’epidemia, seppure con prudenza, forse è giunto il momento di parlare di altro. La ripresa di condizioni di vita tendenti alla normalità non ha mancato di far registrare il ritorno sulle scene anche della malavita, con il tragico epilogo della rapina al bancomat costata la vita ad un agente di polizia, e un assalto ad armi spianate ad un portavalori, entrambi episodi accaduti in Campania, a riservare a questa Regione che invece esprime molte eccellenze, un primato non onorevole. Non sono mancate manifestazioni criminali legate alla vendita delle mascherine a prezzi da strozzinaggio e quel che è peggio prive di requisiti di sicurezza. Anche dove c’è bisogno di solidarietà che perfino dai balconi è trasudata, i soliti sciacalli del mondo del malaffare volteggiano pronte a cibarsi meglio che si può. Ciò detto, i problemi nell’immediato futuro sono quelli di natura economica delle attività imprenditoriali e commerciali nonché delle singole famiglie. L’intervento dell’Europa, a mio avviso, ancora una volta è permeato di soluzioni salomoniche, poiché i contributi stabiliti per far fronte all’emergenza, condizionati all’impiego esclusivamente nel settore sanitario, potrebbero non soddisfare i singoli Paesi, che nella sanità hanno già speso molto per adeguare le strutture all’emergenza. Spero che ciò possa giustificare il destinare ad altri comparti le risorse che nell’ordinario sono destinate al mondo sanità. Non c’è altro da fare che affidarsi alla capacità della politica nel risolvere innanzitutto il vulnus Parlamentare derivato dal sovrapporsi di decreti, ordinanze, ad ogni livello, sfuggite alla dialettica democratica, che non può che essere la base per disciplinare coerentemente e intelligentemente gli interventi volti a far sopravvivere la nostra Nazione in un clima di benessere che, prima del COVID 19, oggettivamente esisteva. E questo è il passaggio alla ripresa della normalità. Perciò dalla prossima settimana l’attenzione del commento cercherà di puntare ad altro che non sia CORONAVIRUS. E incrocio le dita. L’Italia siamo noi.