culturasecondo piano

PROFUMO DI DONNA

di Luigi Sparagna

Mentre in Italia ci si confronta su cosa c’è da fare per la ripresa post Covid, l’Europa è DONNA, nel vero senso della parola, con una triade di tutto rispetto formata da Cristine Lagarde alla BCE, Ursula von der Leyen alla presidenza della Commissione Europea, e ultima entrata Angela Merkel Presidente di turno del Consiglio dell’Unione Europea. Formazione d’attacco di tutto rispetto. C’è di che aspettarsi un orientamento filotedesco, che noi recentemente non abbiamo proprio salutato con ammirazione, anzi in qualche circostanza ne abbiamo stigmatizzato i punti di vista puntando l’indice verso la ritenuta minore partecipazione teutonica alla causa Italiana dell’emergenza Pandemia. La donna è per concorde pensiero astuta più del demonio, però come dimenticare l’antenata che con una mela ci ha ridotti come siamo? Le donne di oggi sono un bel pezzo avanti, e la brama di potere sull’essere al quale hanno tolto una costola, ora sono certamente in grado di dominarla, anche perché non deve affermare più nulla. E’ superiore all’uomo con ogni evidenza e contro ogni tentativo di contraria argomentazione. Però attenzione, l’uomo si è attrezzato, e per confrontarsi con una donna sceglie di avere come consigliere esperto a sua volta una donna che da dietro le quinte suggerisce le strategie migliori. La storia è piena di esempi che non vale neppure la fatica di ricordarli, ma credo possiamo tutti concordare che in Italia per ogni settore, come in un campionato di atletica, il vivaio è ben fornito. Occorrerà alla componente maschile rispolverare un po’ di galanteria per essere più benevolmente considerati alla corte rosa, nel segno del bene comune e comune interesse, altrimenti sarà faticoso condurre le trattative che ci occorrono. Mai per essere uccello di malaugurio, ma la Merkel non è che si strappa i capelli per noi, magari solo per ripicca di quello che Berlusconi, ben lungi da bon ton, osò dire di Lei. Ecco se stava zitto era meglio, ma Conte, Sassoli e Gentiloni sono altra pasta, ora si può affrontare il tema Italia con costruttiva pacatezza e si spera competenza lungimirante. Ne abbiamo bisogno veramente, dal che abbiamo riaperto i portoni delle nostre case ed è evidente a tutti che si sta cercando di tornare alla normalità ma con grande fatica. Le attività di intrattenimento, quelle tipicamente turistiche estive in primis, sembrano avere il freno a mano ancora tirato, e il lavoro da casa pare aver incantato molti che pur a fronte di qualche euro in meno preferiscono timbrare il cartellino da casa piuttosto che al tornello del posto di lavoro. Bene per il traffico, ma ad esempio male per le innumerevoli tavole calde dove si consumava il buono pasto dell’azienda. Ma questo è solo uno dei possibili molti esempi, e su tutto aleggia la preoccupazione del dopo estate, quando si teme un ritorno alla grande della possibile rinvigorita pandemia. Speriamo di no, speriamo siano solo chiacchiere da bar. Intanto ci distraiamo da un’altra “pandemia” quella che ha colpito la nostra magistratura, che sembra aver isolato il virus nella sola persona di Palamara, che fa a meno della mascherina pur non potendosi considerare un asintomatico, piuttosto uno che cerca di sottrarsi all’intubazione a cui lo vorrebbero sottoporre, ma non credo per curarlo. Quest’ultimo tema è assai spinoso, e come ho già espresso in precedenza, occorrerà riflettere a bocce ferme per non incappare in considerazioni pregne di emotività. Non mi spiego ad esempio a cosa serva un organo di rappresentanza della magistratura come quello presieduto da Palamara se esiste un CSM a garanzia delle prerogative di categoria, e una costituzione che tutela mirabilmente tali pregevoli figure di rappresentanti dello Stato e del suo pregevole potere quale quello dell’amministrazione della giustizia. Sto approfondendo il tema. Ma vorrei rifarmi al lavoro in atto che dovrebbe servirci a breve la soluzione alla crisi del sistema giustizia. Con Marta Cartabia, Presidente della Corte Costituzionale, ecco il nome che mancava al “Poker di donne”. Attenti….maschietti!