La lettura – Melville: Bartleby Lo Scrivano
“In risposta a un annuncio, una bella mattina, si parò immobile sulla soglia del mio ufficio un giovane […] Rivedo ancora quella figura: pallidamente linda, penosamente decorosa, irrimediabilmente squallida”. Così il narratore della storia, un avvocato newyorchese di Wall Street, introduce il personaggio di Bartleby, protagonista di questo celebre ed enigmatico racconto di Melville. Dopo essere stato assunto in uno studio legale come copista, il mite scrivano si dedica quotidianamente a svolgere la sua elementare mansione, lavoratore indefesso, fin quando un giorno l’avvocato gli assegna un compito leggermente diverso. La risposta di Bartleby è, semplicemente, “preferirei di no” (I would prefer not to…). Questa frase, l’unica proferita dal protagonista, viene ripetuta nel tempo e opposta a ogni richiesta legittima del suo datore di lavoro, sino al licenziamento e alla caduta in una spirale di tragicità, situazioni grottesche e non sense.
BARTLEBY LO SCRIVANO è un racconto pressoché perfetto, nonché uno dei primi esempi di narrativa esistenzialista, grazie al quale Melville passa in rassegna le contraddizioni e i conflitti dei diversi modelli culturali del suo tempo, dall’avvocato borghese incapace di tessere rapporti umani genuini a Bartleby, uomo debole e mediocre che, ormai alienato nella sua dimensione di copista, dinanzi alle innumerevoli possibilità che la vita gli offre, oppone sempre la stessa passiva risposta: preferirei di no.