La Lettura- Bruce Springsteen, l’autobiografia
Che cos’è il sogno americano? Me lo sono chiesto tante volte e ancora questa locuzione ha i contorni sfocati, poco netti. È una promessa di felicità, una cometa sfuggente che balena nel cielo di voraci nottambuli, il giardino dell’Eden trasformato e sepolto dai teatri di Broadway e dal parquet dei Boston Celtics? È un miraggio, uno specchietto per le allodole, un falso idolo “venduto bene” sul mercato europeo? Forse è tutte queste cose insieme, ma se voi mi chiedeste ora, in questo preciso momento, se esiste un uomo che incarna alla perfezione il sogno americano, io vi risponderei senza esitazione alcuna “Certo che esiste, il suo nome è Bruce Frederick Joseph Springsteen. Per il mondo, the Boss”. Questa autobiografia è come uno dei suoi concerti: lunga, piena, intensa, travolgente. La storia della sua vita parte da una casa davvero modesta al 39 di Institute Street, nella città di Freehold, New Jersey, cresciuto in una famiglia della classe operaia che affonda le proprie origini in Irlanda e nel Sud Italia.
Protagonista principale, ovviamente, la musica, quella che Bruce ascolta e che successivamente comporrà. Ma sono protagonisti non meno importanti il padre, con cui ha un rapporto ostico e difficile; la madre, che gli regalerà 60 dollari per acquistare la prima chitarra; Steve e Clarence, gli amici con cui fonderà la E Street Band; Patti, la sua anima gemella. Con BORN TO RUN il Boss ci consegna uno straordinario campionario delle passioni e dei tormenti che hanno ispirato la sua vita e i suoi capolavori, consacrandolo fra le leggende del rock. Un uomo fatto di sogni che ha raggiunto e superato il sogno americano.