La Lettura – Natalia Ginzburg: Lessico Famigliare
La famiglia Levi vive a Torino ed è composta da cinque figli, tre maschi e due femmine. Natalia, l’ultima, è la voce narrante di questo romanzo autobiografico, nel quale ripercorre con la memoria le vicende dei suoi cari tra gli anni ’30 e’ 50 del Novecento, ricostruendo anche quel linguaggio (il lessico, appunto) caratteristico e proprio del suo nucleo familiare: neologismi, termini dialettali, motti, parole bizzarre. Figura centrale è quella del padre Giuseppe, docente universitario di anatomia, persona autoritaria e al contempo tenera, dispensatrice di urla e di risate. Natalia annota, in maniera scrupolosa, le liti tra i fratelli, gli amori della sorella Paola, le abitudini radicate della madre Lidia, gli amici di famiglia che affollano il salotto di casa Levi, tra i quali spiccano intellettuali e politici della scena torinese di quegli anni, da Cesare Pavese a Eugenio Montale, da Filippo Turati a Vittorio Foa. Ma fondamentali sono le pagine in cui la Ginzburg descrive, attraverso il punto di vista di una famiglia ebrea e socialista, l’evoluzione politica e socio-culturale dell’Italia del tempo, il fascismo, le leggi razziali, i fratelli fuggiti oltre confine in quanto accusati di cospirazione, la guerra, la fame, la ricostruzione e i tentativi di ritorno alla normalità. Con Lessico Famigliare l’autrice intende raccogliere non tanto i ricordi, quanto appunto le parole, le frasi appartenute alla sua infanzia, baluardi vitali contro la diaspora della propria famiglia originata dalla guerra, dalla fuga, dalla morte, dalla lontananza. “Quelle frasi sono il fondamento della nostra unità familiare, che sussisterà finché saremo al mondo, ricreandosi e resuscitando nei punti più diversi della terra…”.