Politica

Il futuro dei giovani e l’emergenza in atto: le priorità di Green Italia

Le recenti ricerche di mercato nel settore immobiliare evidenziano una tendenza chiara: gli italiani stanno rivalutando le case in campagna e la vita nei piccoli centri. Secondo uno studio del portale “Idealista”si può “interpretare questo calo diffuso delle ricerche in città rispetto alla provincia come il segnale di un trend che sta per iniziare. Nei prossimi mesi questa tendenza potrebbe consolidarsi e aumentare in virtù del fatto che molte aziende aderiranno in massa alla modalità smart working come condizione permanente. I dati mostrano che durante la quarantena, molti italiani hanno capito che vivono in una casa che non gli piace e che preferirebbero vivere in aree lontane dai grandi centri urbani in cambio di case indipendenti, più spaziose, con giardini e terrazze”.

Per una provincia come quella di Frosinone, fatta da piccoli centri, sembrerebbe una situazione perfetta per rilanciare finalmente questi territori. Sembrerebbe ma non è. Ad oggi le sfide, e quindi le opportunità, non riusciamo a coglierle, basti pensare a quello che stanno vivendo gli studenti e le famiglie dei piccoli centri per arrivare negli istituti scolastici. Parliamo di uno dei diritti fondamentali di ogni ragazza/o. Non ci stiamo arrampicando nel particolare ma nell’essenziale. La base per il loro e nostro futuro.

Prendiamo, ad esempio, alla situazione che si sta verificando nel circondario di Pontecorvo. L’ordinanza prefettizia prevede due turni di ingresso: il primo alle ore 8:00, il secondo alle ore 10:00. Il primo arrivo disponibile per i ragazzi dei comuni di Aquino, Castrocielo, Esperia, Pico, Roccasecca, Ceprano e San Giovanni Incarico, è ben oltre il suono della campanella. Ancora più paradossale e grave, è la situazione per la seconda fascia di ingressi. L’unico trasporto disponibile è quello del turno precedente con un unico e pessimo risultato: il rischio di contagio sui mezzi pubblici resta invariato perché tutti sono costretti a prendere lo stesso mezzo pubblico. Queste situazioni si stanno verificando in tutti i centri della Provincia diventando insostenibili soprattutto nei piccoli paesi che già presentano, nella normalità, evidenti carenze strutturali nella mobilità giornaliera. Potenziare immediatamente il trasporto, facendo appello anche a compagnie private, non è un’opzione, è un’urgenza. Ripensare la mobilità è una delle chiavi di accesso al terzo millennio: si chiamano servizi e ne siamo carenti.

Alle numerose richieste di potenziamento del servizio, da parte dei Presidi, fin ora c’è stato un rimpallo delle responsabilità tra Regione ed azienda che non ha portato a nulla. Come troppo spesso accade, le decisioni presi dai Ministeri ricadono sui territori senza la necessaria riflessione e concertazione. La testa non può dimenticare dove sono i piedi, ma troppo spesso accade. A pagarne le spese sono le famiglie ed i ragazzi, ancora una volta, come sempre: genitori che quando riescono fanno i salti mortali per accompagnare/ riprendere i figli a scuola, ragazzi costretti ad ore al freddo, pensiamo alle temperature dell’area nord della Provincia in queste settimane, prima di entrare in classe.

Per quanto ci riguarda continueremo quotidianamente a sollevare questa problematica fin quando non sarà risolta definitivamente. I nostri spazi di comunicazione sono a disposizione delle studentesse e degli studenti, dei genitori, dei presidi e degli insegnanti che vogliono sollevare la problematica e proporre proposte.

Umberto Zimarri – Ufficio di Presidenza Green Italia

Green Italia Provincia di Frosinone