La Tradizione- La “Bona Mort”: rito e storia a Pontecorvo
L’antica processione del Cristo morto a Pontecorvo. Si avvicina la Santa Pasqua e nel venerdì che la precede, si svolge come per tradizione la processione del Cristo morto, comunemente detta la processione della “bona mort”. Oggi essa è preceduta dalla liturgia della Passione e Morte di Nostro Signore Gesù, seguita poi dall’adorazione della Croce.
Il corteo che si avvia dalla Concattedrale di S. Bartolomeopercorre le vie cittadine, con Gesù morto deposto nella bara e con la statua della Madonna addolorata, per poi concludersi in Piazza IV Novembre, davanti al Palazzo di Città, con l’omelia e la benedizione dei fedeli, cui fa seguito il rientro nella chiesa.
Ma non sempre la celebrazione e la processione si svolgevanocome avviene oggi.
Infatti il prof, Masssimiiano Maglione, cultore della storia e delle tradizioni di Pontecorvo, nelle sue ricerche ha ritrovato un dattiloscritto del Sacerdote Don Tommaso De Bernardis, che descrive l’antico rito del venerdì santo, e ce lo ha fatto conoscere attraverso un articoletto pubblicato sul giornalino “Le Campane di S. Bartolomeo” n.3 del mese di Marzo 2015 e che di seguito è riportato.
“ Tutti sono a conoscenza della processione cittadina della “Buona Morte”, il venerdì Santo, quasi nessuno , però, sa come si svolgeva almeno fino ai primi decenni del secolo scorso.
Grazie ad un dattiloscritto del De Bernardis Sacerdote e storico zelante, ne conosciamo il “cerimoniale” che di seguito, brevemente riportiamo.
L’antica “ macchina del Calvario” custodita nella chiesa di S. Maria della Misericordia o della Piazza, “abbattuta ( non ne ho mai conosciuto il motiv) forse intorno agli anni 1925/1926..”, era posta “…sulla parete dell’altare maggiore, dove a forma di iride, girava una profonda arcata, sotto la quale come in un’ampia nicchia, un complesso di statue…eradisposto come a rappresentare la scena del Calvario: al centro la grande Croce, con Gesù morente e ai suoi piedi, la Vergine SS.ma Addolorata e San Giovanni, il discepolo prediletto.
E’ per me un dovere far notare che le pose, i volti, le espressioni, gli atteggiamenti delle Sacre Persone rappresentate erano così reali da toccare profondamente l’animo dei fedeli ed elevavano la pietà e il fervore…”.
Le statue, il Venerdì Santo, grazie alla regia della confraternita “…assai antica detta della Buona Morte, eretta nella chiesa di Santa Maria della Misericordia, con i fratelli in camice nero con cappuccio, cordone bianco alla vita, stendardo e insegna di colore nero…” venivano portate nella Cattedrale, per la pia pratica, detta “Le tre ore dell’agonia del Redentore” che precedeva la processione a cui partecipava, in veste nera, tutto il clero cittadino, disposto, rigorosamente, a seconda della carica ricoperta, seguito dalle numerose pie associazioni e confraternite e le autorità civili e militari”.