PROSECCO E CHAMPAGNE
di Luigi Sparagna
Settimana che ha scalzato il Covid dalla prima posizione nella hit parade della cronaca, per far posto alla notizia dell’arresto di (10) brigatisti di primo piano, da decenni rifugiati in Francia, per sottrarsi alla giustizia italiana, alla faccia dell’epoca di terrore e sangue di cui sono stati capaci in Patria. Sorseggiando all’ombra della torre Eiffel champagne millesimato, la condizione di latitanza gli è stata servita su un vassoio d’argento grazie alla dottrina Mitterrand, che a volerne ricercare la ratio suona quale insulto all’Italia, evidentemente considerata al pari di Paese a vocazione dittatoriale e antidemocratico. In alternativa, è legittimo il sospetto che Mitterrand abbia voluto candidare il suolo francese ad isola franca, immune rispetto al pericolo terrorismo che ribolliva attorno ai suoi confini. Naturalmente il Governo Italiano tutto (e l’opinione pubblica prevalente) ha salutato con soddisfazione la possibilità di vedere estradati questi elementi delle BR, ma non si sa ancora quando ciò potrà avvenire, e contemporaneamente, tanto per non perdere l’abitudine, anche stavolta il dissenso non ha faticato a trovare chi non si è risparmiato flatulenze cerebrali, sostenendo quale impedimento alla carcerazione l’età e le condizioni generali di salute dei terroristi. Bisognerebbe ricordare più spesso e spiegare ai più giovani anche l’epoca dello stragismo e del terrorismo brigatista in Italia. Bisognerebbe ricordare a chi si permette di spezzare anche solo una lancia in favore di un brigatista, il serpeggiare della paura per la tenuta dello Stato il giorno del rapimento di Aldo Moro, ultimo atto di una serie di omicidi, espressione di una mattanza condotta in nome di una filosofia politica somministrata in varie sedi e circostanze da soggetti quali il noto e direi famigerato Toni Negri, che è stato portato finanche in Parlamento, dove è rimasto assiso fino a quando ha deciso che preferiva lo Champagne al nostrano Prosecco, ed ha raggiunto la promessa terra francese unendosi ai suoi discepoli. A chi si permette di speculare sulle ragioni del si e del no all’estradizione di tali soggetti, che hanno per capitano lo sbeffeggiante Battisti pure lui finalmente affidato alle patrie galere, bisognerebbe ricordare il clima di forte insicurezza, di paura che apparteneva al quotidiano di coloro che per mestiere erano membri delle Forze di Polizia, Magistrati, Docenti universitari, Dirigenti d’azienda, e quanti altri giocavano con la maglietta della squadra Italia, e sol per questo potevano essere scelti per essere immolati alla demenziale causa della rivolta armata. I nomi che una volta suonavano sinistri come un certo Renato Curcio, Barbara Balzerani, Mara Cagol, Mario Moretti, Prospero Gallinari, oggi rischiano di essere celebrati e posti sul podio accanto a Garibaldi, Mazzini, Cavour. Ma questi opinionisti pro-BR li capisco e giustifico in una visione da Marchese del Grillo; nell’epoca del terrore brigatista evidentemente loro, rispetto alle categorie sopra citate, non erano un……! Non avevano nulla da temere. Dalla dottrina Mitterrand ad oggi, la Francia ha finalmente preso atto che il nostro Prosecco non è da meno del loro Champagne.