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PROPOSITO DI BERLUSCONI

di Luigi Sparagna 

Il processo Ruby ter, in corso da tempo oramai immemorabile fino a perdere definitivamente di interesse, riconquista l’attenzione mediatica col vigore dell’esplosione di un tappo di champagne, grazie alla richiesta dei giudici di sottoporre a perizia psichiatrica Silvio Berlusconi, contestualmente ad altri accertamenti clinici volti a chiarire se i rinvii delle udienze per motivi di salute non siano strumentali a raggiungere la prescrizione. Si è levato immediatamente un coro di proteste indignate. Tutti hanno giudicato spropositata e offensiva la richiesta del magistrato. Concedendo spazio alla dietrologia, verrebbe da pensare ad una ennesima mossa studiata a tavolino dal poliedrico Silvio, che se ne venisse accertato uno stato di sofferenza psichica derivante dalle sofferenze cliniche, potrebbe avvantaggiarsi di forti sconti di pena. Ma questa è una residuale ipotesi da masturbazione mentale. Il Silvio infatti ha reagito malamente all’iniziativa processuale dei suoi aguzzini togati, ritenendo offensivo il solo pensare di doverlo affidare a perizia psichiatrica. Non gli si può dare torto, e non gli danno torto sia i maggiori esponenti politici sia i più affermati maestri del diritto. La storia dell’uomo e del politico, che a volerlo mettere in discussione, comunque occorre riconoscergli successi elettorali eclatanti fino a vederlo nominato capo del Governo, che pure avendo perso il titolo di Cavaliere mantiene quello di Presidente, al pari di tutti gli ex Presidenti del Consiglio. E’ stato ed è ancora riconosciuto a livello internazionale quale affidabile e rispettato leader politico, capace di aver messo seduti in sua presenza a fare da moderatore, i presidenti di America e Russia per stemperarne le rivalità. E questa levatura diplomatica non è messa in discussione dalle volte in cui ha espresso giudizi sul lato “B” della cancelliera tedesca o ha fatto, in occasione di foto di gruppo in contesti internazionali,  gesti con la manina non proprio adatti a un premier. Ingiustificabile! Se poi ci avventuriamo in campi diversi dalla politica; l’alta finanza, il mondo della comunicazione mediatica, l’imprenditoria in genere gli sono testimoni di una genialità incontestabile. Genio e sregolatezza. Va bene l’uno, meno bene l’altra per il protocollo che la sua visibilità internazionale e il suo o meglio i suoi ruoli gli impongono, ma lui da questo orecchio poco ci sente. Verrebbe da dire ….pazienza. Come si fa a non tesserne le lodi se ci tocca assistere a strategie processuali che di strategico non hanno nulla fino a debordare nel ridicolo dell’odierna richiesta di perizia psichiatrica, che comunque motivata, neppure uno studente appena iscritto all’università senza aver sostenuto ancora il primo esame si sarebbe sognato di concepire. Si tratta di un formidabile assist, per usare un linguaggio calcistico, tanto per nominare un altro settore dove Berlusconi col suo Milan ha furoreggiato, che vale all’ex Presidente del Consiglio una marea di followers. A pensarci bene, pure a volersi risparmiare il parlar bene del Silvio nazionale, inevitabilmente non ci si può sottrarre da un giudizio sull’equilibrio, la lungimiranza, la lucidità degli ermellini, autori di una prodezza processuale che definirla risibile gli si fa un favore, che viene facile ascrivere ad una crisi tutta interna al comparto giustizia ancora non sopita dopo la vicenda Palamara,. Imputato in 36 processi in 25 anni. Il palazzo di giustizia di Milano ha praticamente lavorato quasi esclusivamente per imputare Berlusconi, riuscendo solo una volta a condannarlo ai servizi sociali presso una casa per anziani. Chi è più matto?