Regione Lazio, Gestione del sovraffollamento dei pronto soccorso, l’affondo di Paliotta (Pd): “Province escluse”
“Con il “Progetto sperimentale di gestione del sovraffollamento dei Pronto Soccorso”il Presidente Rocca con una serie di delibere sceglie come soluzione per lo smaltimento delle file in pronto soccorso un accordo con le strutture private accreditate per avere più posti letto a disposizione per decongestionare i nostri ospedali. Circa 320 posti letto saranno messi a disposizione solo delle ASL di Roma e provincia e le ASL di Frosinone e Latina non vengono nemmeno considerate”. Così Annalisa Paliotta, membro assemblea nazionale Pd
“Tale operazione che richiede un impegno economico importante per la nostra Regione(23 milioni circa di euro destinati alla sanità privata) rappresenta a mio modo di vedere una soluzione inappropriate che si traduce in una convergenza sempre maggiore della sanità verso le strutture private e che di fatto toglie risorse economiche che potevano essere destinate ad un miglioramento delle strutture pubbliche stesse. Implementare i posti letto nelle strutture convenzionate non risolve i problemi in cui versano i nostri P.S.
Un Pronto Soccorso funziona bene se c’è un numero adeguato di personale medico e sanitario al servizio, se esiste un buon filtro da parte delle strutture ambulatoriali territoriali per evitare accessi impropri, se viene rinforzata la rete di assistenza domiciliare dopo la dimissione e soprattutto se la struttura ospedaliera viene resa efficiente nel dare i servizi adeguati alla gente.
Non affrontare queste problematiche vuol dire non risolvere il problema. Intanto il Presidente Rocca che afferma di voler superare il sistema romanocentrico decide di ripartire gli 86 milioni di euro disponibili assegnando l’85%dei fondi alle strutture romane e il restante 15% a Latina e Frosinone, di cui 12 milioni per l’ASL di latina contro i 4.8 milioni per l’ASL di Frosinone.
Come se non bastasse tali scelte fanno seguito alla determina G05286 del 18 aprile 2023 sulle procedure concorsuali con cui di fatto il Presidente interviene impropriamente anche su dinamiche di natura strettamente contrattuale quali il conferimento di incarichi di direzione di distretto, di responsabile di UOS e di UOSD,. Di fatto la giunta regionale si riserva la scelta sui dirigenti medici e sanitari che possono progredire nella carriera e accentra su di sè le nomine di nuovo personale all’interno delle aziende sanitarie locali,assoggettando le progressioni interne di carriera dei sanitari ad atti autorizzativi regionali avulsi da qualsiasi giustificazione tecnica in contrasto con il principio di autonomia imprenditoriale delle singole aziende e con la normativa in materia di conferimento degli incarichi dirigenziali sancita dal D.Lgs. n. 502/92”, ha concluso Annalisa Paliotta.