Politica

Pontecorvo, istituzioni De.Co., Paliotta: “Sono favorevole, ma bisogna approvare prima il regolamento”

Oggi in consiglio comunale è stata discussa la mozione inerente all’Istituzione della De.Co ovvero Denominazione comunale di origine.  Mi preme chiarire prima di tutto che non sono stata resa partecipe in alcun modo come consigliere Capogruppo della proposta in questione così come elaborata e sottoposta oggi al consiglio comunale.
Mi sembra opportuno spiegare che sono favorevole all’istituzione dei De.co. e al principio di valorizzazione del territorio, credo che tutte le iniziative volte al perseguimento di questo obiettivo siano lodevoli e meritevoli di essere portate all’attenzione del consiglio comunale per l’approvazione”, spiega il capogruppo di minoranza Annalisa Paliotta. Poi ha aggiunto: “Proprio perché convinta della loro valenza, non ritengo sia utile per la nostra comunità e le nostre aziende approvare questo procedimento senza prima corredare il tutto con un regolamento o statuto che vada a disciplinare nel dettaglio tutto l’iter di assegnazione del marchio, soprattutto l’organizzazione delle manifestazioni da creare e intraprendere al fine di valorizzare il marchio stesso, avvalendosi ovviamente della collaborazione di tecnici del settore. La mozione così presentata purtroppo non presenta alcuna bozza di regolamento e di indirizzo chiaro, senza alcun riferimento normativo, per questo non possibile oggetto di reale discussione politica o amministrativa. Si rischia così di non dare la giusta importanza all’argomento e che la proposta non riesca a centrare l’obiettivo.  Credo inoltre che un argomento rilevante come questo meriti un sereno confronto consiliare e politico anche nella proposta e stesura. Non da ultimo nella mozione viene citata una singola azienda di Pontecorvo il che può creare ambiguità e conflitto essendo noto che per legge (legge n.142 dell’8 giugno 1990) per garantire la sostenibilità di una De.Co. Occorrono due caratteristiche fondamentali

⁃ La storicità della stessa, per evitare improvvisazioni

⁃ che attraverso la certificazione si manifesti l’espressione di un patrimonio collettivo e non un vantaggio per una singola azienda.

Resto quindi a disposizione insieme al mio partito per dare il nostro contributo sulla questione sempre per il bene della nostra comunità”.