Da Napoli a Cassino, il debutto laziale di Carlo Buccirosso con “Il vedovo allegro”
Sold out e apprezzamenti a voce alta dal pubblico del Teatro Manzoni per una trama ‘autentica’ ed una compagnia di bravissimi attori diretta come un’orchestra.
Dalla sua Napoli a Cassino. Trovando anche qui, in una splendida serata da ‘sold-out’, un pubblico attento e generoso di applausi. Carlo Buccirosso ha scelto il Teatro Manzoni per il debutto laziale del suo spettacolo “Il vedovo allegro”. E ieri sera una platea entusiasta per quella storia così convincente, ha tributato apprezzamenti a voce alta e sinceri a tutta la compagnia di attori. Nessuno escluso, perché sul palco è andato in scena un lavoro corale, perfettamente diretto dal regista e poliedrico protagonista che nella sua scrittura e nei dialoghi ha esaltato tutte le sfumature del genere umano.
Con mille caratteristiche esistenziali. Dall’angoscia ereditata dal periodo della pandemia, che ha lasciato dietro di sé dolori e ansie, al senso di solitudine e di vuoto provocato da un rovescio finanziario.
Attualissima, infatti, la storia dell’antiquario Cosimo Cannavacciuolo che si ritrova in una casa che non può riscattare, colma di oggetti rimasti invenduti in un negozio ormai dismesso. E con un’ospite che diventerà la chiave di volta del cambiamento. Insieme ad un portiere dello stabile pettegolo ma di buon cuore che ha due figli che dominano la scena per verve e capacità di adattamento alle situazioni più insidiose e inattese.
Completano il quadro due coniugi desiderosi di avere un figlio in tarda età ed un giovane medico. È il palazzo con i suoi condomini dalle variegate storie di vita a fornire la tela su cui Buccirosso ha costruito una commedia in cui gli immancabili equivoci rappresentano un formidabile strumento per raccontare la vita. Anche quella che ancora non c’è e che potrebbe giungere da una fecondazione eterologa. Un tema così importante, inserito in un contesto ironico e sarcastico, ricco di battute taglienti che sono l’anima del personaggio Buccirosso che tutti noi conosciamo, è stato ampiamente trattato con momenti che si potrebbero definire poetici. E che hanno attraversato un ampio ventaglio di argomenti legati alla maternità, alla genitorialità passando attraverso le adozioni. La comicità, dunque, è stata il mezzo non per strappare solo risate, ma per riflettere da soli in mezzo a tanti. Facendo proprie e della comunità le tante declinazioni dell’amore. Quello per il proprio compagno di vita, per i figli e gli amici, per la vita stessa e perché no, anche per se stessi. Il tutto tra voci potenti anche nel canto, tra danze leggere, che hanno reso quel salone ricco di oggetti e mobili antichi uno spaccato delle esistenze di tanti di noi. A farlo, magistralmente insieme a Buccirosso, Gino Monteleone, Massimo Andrei, Elvira Zingone, Davide Marotta, Donatella de Felice, Stefania De Francesco, Matteo Tugnoli.
Nessuna poltrona è rimasta vuota, il segnale da Cassino è chiaro. Gli applausi scroscianti non mentono.
Prossimo appuntamento mercoledì 6 dicembre con l’esilarante spettacolo “40 e sto” di Andrea Delogu. L’attrice, conduttrice televisiva e radiofonica e scrittrice presenterà un manuale di sopravvivenza alla maleducazione sentimentale, un folle spettacolo che racconta le donne alla soglia dei 40 anni: il giro di boa, la crisi e la rinascita, la libertà e le battaglie contro i luoghi comuni. Assolutamente da non perdere.
Per info e biglietti: teatromanzonicassino.it