Vannacci SI’, Vannacci NO
Di Luigi Sparagna
Brevemente, per non tediare oltremodo il lettore, mi preme intervenire sull’argomento più dipanato da tabloid e televisioni non tanto per esprimere in proposito il mio parere che, è presto detto, non rileva a carico del Gen. Vannacci nessuna infrazione al Codice dell’Ordinamento Militare, presupposto assolutamente necessario per instaurare un procedimento disciplinare. Valga in proposito la lettura integrale dell’articolo che ne rende più che lecito il comportamento:
art. 1472 del Codice dell’Ordinamento Militare :
“1. I militari possono liberamente pubblicare loro scritti, tenere pubbliche conferenze e comunque manifestare pubblicamente il loro pensiero, salvo che si tratti di argomenti a carattere riservato di interesse militare o di servizio per i quali deve essere ottenuta l’autorizzazione.
2. Essi possono, inoltre, trattenere presso di sé, nei luoghi di servizio, qualunque libro, giornale o altra pubblicazione periodica.
3. nei casi previsti dal presente articolo resta fermo il divieto di propaganda politica”.
Il vertice dello Stato Maggiore gli ha contestato una inopportunità delle sue opinioni che potrebbero essere intese come patrimonio condiviso nella Forza Armata. Ma questo non è una norma regolamentare che è, come prima accennato, presupposto per un procedimento di natura disciplinare. Sono altre le ragioni che sottendono questa vicenda, ma ho esordito con un brevemente che ritengo di rispettare. Tuttavia non mi sento di tacere che oltremodo scorretto e privo di qualunque senso della militarità valuto le dichiarazioni del Tenente Colonnello Gianfranco Paglia, decorato di Medaglia D’Oro al Valor Militare per le mutilanti ferite che lo hanno reso paralizzato agli arti inferiori, colpito da fuoco avversario durante una missione a Mogadiscio nel 1993. Tutto il rispetto per la decorazione massima tributatagli che gli vale l’affetto ed il rispetto di tutti coloro che portano e hanno portato le stellette, ma affermare, come ha fatto, nel corso della trasmissione Zona Bianca che Vannacci ha macchiato l’uniforme mi sembra esagerato, vieppiù perché facendo parte dello staff di consiglieri del Ministro della Difesa, nel suo caso viene da chiedersi se si tratta di un parere istituzionale o comunque a tale livello riconducibile, oppure se è una opinione personale. L’istituzione ha adottato provvedimenti formali che non necessitano di essere ribaditi, al massimo confrontati in sede di giustizia amministrativa innanzi al TAR, non rimane che la scelta dell’opinione personale. Ci sono, questa volta si, gli estremi per una valutazione nelle opportune sedi, che tuttavia il rispetto della massima onorificenza tributata induce a trascurare. Il resto sono scaramucce da caserma che non intaccano la professionalità di un professionista che a dispetto dello sbandierato “siluramento” ha visto la sua carriera procedere senza intoppi fino al grado di Generale di Divisione evidentemente meritato. Sarà impazzito?