L’esordio, emozione in scena
di Luigi Sparagna
Ancora una volta, giovedì 20 giugno, sono al teatro per assistere ad uno dei tanti lavori dell’attore e regista Fabio D’Avino, che a Pontecorvo con la sua scuola di teatro sta ultimando la preparazione degli attori allievi per il saggio finale di questo esperimento che speriamo di rendere stabile. Questa volta c’è una novità, la regia de “il piccolo Principe”, questa la pièce messa in scena, vede all’esordio nella regia Francesca Ventura e Marianna Vaudo, due attrici e registe diplomate alla scuola di Fabio D’Avino, questa volta in sala a godersi la scena. Francesca, poi, è il braccio destro di D’Avino nell’esperienza Pontecorvese. Tornando allo spettacolo, nove attori giovanissimi da non aver ancora raggiunto la maggiore età, di cui almeno metà di loro questo traguardo lo vedono solo col binocolo, con la partecipazione di tre maturi attori a far da spalla, hanno offerto un saggio di vera scuola teatrale. Emozioni giovanili che solo ai più piccoli sono riservate, poiché la loro purezza di sentimenti, non ancora contaminati dalla cecità degli adulti verso il bello dei sogni, hanno invaso la sala come il fumo di scena che lentamente e con un sibilo appena percettibile avvolge lo spettatore e gli fa dimenticare il mondo reale pieno solo di ipocrite bruttezze, per farlo fluttuare con la sua fantasia a quell’essere bambino nel pieno della sua curiosità per il mondo. Più o meno questa la trama. Le esordienti attrici registe hanno fatto un capolavoro. A voler trovare un difetto o a voler fare una critica anche solo in minima parte credetemi si fa fatica. La bravura espressiva ed interpretativa di tutti i giovanissimi protagonisti, la sincronia nello svolgersi delle scene, insomma il difficile compito dell’attore, hanno strappato applausi assolutamente non di circostanza. Altro che esordio, altro che prime armi, abbiamo assaporato il meglio dell’arte in tutti i comparti, dalla recitazione alla scenografia, alla colonna sonora e alla regia che ovviamente tutto questo ha modellato. Se questo è l’esordio mi figuro cosa sarà tra qualche tempo. Fabio D’Avino può andare orgoglioso del suo lavoro con Francesca e Marianna e loro, le giovani registe, hanno incassato certezze. Sono proprio brave.
Ho sognato e volato grazie all’interpretazione recitativa talmente coinvolgente che quando si è giunti al termine altro complimento non potevo fare a tutti se non quello, e non mi vergogno affatto nel dirlo, di non trattenere le lacrime per le emozioni che mi sono arrivate. La mia vita professionale mi ha portato a dominare le emozioni come la commozione, ma questa volta sono contento di non averlo dovuto fare e perciò il bambino che ancora gelosamente custodisco vi ringrazia di cuore.