CHE SARA’
Di Luigi Sparagna
…..che sarà, che sarà, che sarà della mia vita chi lo sa, parole e musica appartenute a vari cantanti che negli anni ottanta esprimevano il dubbio e le incertezze di un futuro, che sull’onda dell’industrializzazione spinta depauperava le piccole e medie realtà del nostro Paese di risorse umane sempre più destinate ad una massificazione e quindi spersonalizzazione dei sentimenti, patrimonio della cultura nostrana. Sospetto che ci risiamo. Il quotidiano, il tempo attuale, ancora una volta appare segnato da incertezze se non addirittura da confusione. Se immagino una giostra per bambini, di quelle con i cavallucci che girano intorno, belli da morire nei loro colori sgargianti e con la melodia di fondo che è tutta un’allegria, e immagino che ogni cavalluccio sia un aspetto del vivere sociale, ecco che la giostra potrebbe rappresentare l’Italia e i bambini felici, tutti noi ad essere un tutt’uno con la giostra. E’ un sogno. La realtà ci riempie di incertezze, delusioni, sconcerto in ogni luogo e in ogni dove. Siamo circondati da guerre, alcune non ci piacciono, come quella tra Russia e Ucraina, altre tutto sommato le tolleriamo, come quella tra Israele e Hamas, che poi è anche contro Palestina, Libano ecc. e non possiamo che essere in difficoltà quando il leader Israeliano viene considerato criminale di guerra al pari di Putin, ma nei confronti dell’Israelita ci domandiamo se la sentenza non debba conoscere più approfondite motivazioni. L’opposizione politica al Governo lancia proclami intrisi di evidente violenza verbale e ideologica e nelle piazze si incita alla rivolta sociale, e pur di sovvertire l’esito delle urne vengono catapultati nei programmi televisivi di opinione i propri adepti che stanno lì a snocciolare slogans sempre uguali e la cui logica fa acqua da tutte le parti. Purtroppo la classe politica che non è più quella colta di una volta, e al massimo potrebbe essere paragonata agli alunni rappresentanti di classe di una scuola media, al solo aprir bocca ci fa temere non poco per il futuro del Paese. A proposito degli studenti, non trovo nessuno che mi convinca che gli studenti, in special modo quelli universitari che si accingono a professioni importanti, invece che schiantarsi la schiena sui libri debbano passare il tempo a occupare le università, fare politica nei corridoi e nelle piazze, riuscendo solo in una cosa che è quella di andare fuori corso e dire che la colpa è del governo. “Ma ci faccia il piacere” direbbe il grande Totò. Si nega l’esistenza di una prova di forza se non frattura tra Stato e Magistratura, ma poi è dell’ultima ora il dimettersi dalla magistratura della giudice che si frapponeva tra manifestanti e forze dell’ordine a suo dire per evitare eccessi (figuriamoci) e disordini, ma era di tutta evidenza la sua militanza e dalla parte pure sbagliata. Sembrerebbero dimissioni politicamente caldeggiate al fine di evitare di emettere un giudizio disciplinare ovviamente non onorevole per la casta di appartenenza, che a giudicare dai risultati, pare sempre più uniformatasi all’adagio dalla stessa casta divulgato, secondo il quale la legge “per la gente comune si applica, per gli amici si interpreta, per i nemici si utilizza” . Può sembrare spiritosa ma è spesso incredibile constatazione. Penso sia momento di concludere con l’ultima riflessione in ordine di tempo sul problema della delinquenza, che bisogna stare attenti a contrastare, perché se per sfuggire ad un controllo di polizia o alla reazione di un padrone di casa svegliato in piena notte dai rumori di un’effrazione, il povero furfante, delinquente, cade e si fa male o addirittura muore, scatta un’interpretazione che vuole il furto e il delitto in genere non una violazione delle leggi ma una vera e propria attività di lavoro, cui manca solo il sindacato, ma i tempi sono maturi mi sembra, e perciò si apre il capitolo del risarcimento del danno in favore del reo e, ricorrendone le condizioni, in favore degli eredi. I cavallucci della giostra sono tutti rovinati, pieni di buchi, con la vernice scolorita, la musica è orribilmente stonata e diffusa da altoparlanti gracchianti.
E allora…..CHE SARA’.