Politica

Terracina,il Presidente del Consiglio Caringi respinge le accuse della minoranza

“A Terracina violati i diritti dei consiglieri comunali” Una denuncia, che arriva delle forze di minoranza, priva di qualsiasi fondamento.
21 consigli, oltre 100 ore di registrazione, interventi oltre i termini regolamentari, condivisione dei punti da inserire all’ordine del giorno in sede di conferenza dei capigruppo solo nell’anno 2024 e si sentono legittimati a dire che sto “violando gravemente i diritti della Minoranza”.
Affermazione che arriva a seguito della sospensione del consiglio comunale dello scorso martedì 11 febbraio, resasi necessaria per assenza di numero legale dopo la sospensione della seduta consigliare, votata a maggioranza dai presenti.
Quanto accaduto infatti non può essere ricondotto a una seduta deserta in quanto il consiglio validamente costituito ha deliberato il primo punto all’ordine del giorno, peraltro all’unanimità dei presenti.
Il caso di specie, infatti, non può che essere ascrivibile a uno scioglimento della riunione per impossibilità di ultimare la trattazione degli argomenti posti all’ordine del giorno, essendo venuto a mancare il numero legale al momento della ripresa dei lavori, dopo la sospensione. Pertanto, le azioni messe in atto ai sensi del combinato disposto dell’articolo 48 e dell’articolo 39 sono volte a garantire il corretto confronto istituzionale, tanto che in data 13 febbraio ho provveduto a convocare una conferenza dei capigruppo ad hoc per il prossimo lunedì 17 febbraio.
In linea con il corretto agire che ha da sempre contraddistinto la mia persona, non sono mai sfuggito al confronto istituzionale e (fortunatamente!!) i fatti ne sono la prova. Sono stupito della contestazione della minoranza circa l’inserimento della mozione presentata in data 27 novembre 2024 solo all’ordine dei lavori del Consiglio straordinario dell’11 febbraio 2025, in quanto l’ordine dei lavori dei consigli, nonché l’inserimento o il rinvio di interrogazioni e mozioni, così come facilmente rinvenibile dalle registrazioni agli atti, è sempre (e dico sempre) stato concordato in sede di conferenza con i firmatari.
Nessun intento di ostacolare l’operato dei consiglieri di opposizione e né di limitare il confronto democratico, al contrario, l’interpretazione degli articoli del Regolamento – ove necessaria – è volta sempre a garantire che tutte le forze di governo, indipendentemente dalla loro appartenenza politica, abbiano una voce e una rappresentanza adeguata e possano contribuire a una gestione equilibrata e democratica del consiglio.