ALLEZ , ALLEZ
Di Luigi Sparagna
Le uniche due parole in lingua francese pronunciate da Trump, che ha mandato in panchina l’invadente Macron. Non è abituato il francese a ruoli di secondo piano, cerca di proporsi come arbitro dell’Europa facendo la corte alla Von der Leyen che vorrebbe ridurre a cameriera dell’Eliseo, e mal digerisce la nostra Giorgia Meloni che, non solo ha il buon gusto di presentarsi alle esequie del Papa con ogni evidenza senza un velo di trucco in volto, ma esce sul sagrato insieme a Trump, che pare senza ombra di dubbio cederle il passo o almeno condividerlo con lei. E volete che Macron non sia incazzato? Un colloquio a due storico e speriamo foriero di una pace da tutti sognata e sulla quale Trump ci ha messo la faccia, non può ammettere altri giocatori al tavolo verde. Scomparsa al volo la terza sedia. Macron forse pensava di potergiocare a poker, ma non sa che si gioca almeno in quattro, e per giunta, in realtà la partita in atto è il tressette, che si gioca in tre(Putin via internet), e se in quattro si dice col morto perché le carte vengono date a un posto dove non siede nessun giocatore, e non vengono usate (pur influenzando la partita). Ecco, Lui, Macron è il morto. Ma sarebbe troppo complicato spiegarglielo, a Macron, che oltretutto al tavolo da gioco gode della stima che si riserva a un baro. Mi sta antipatico? Si ! Come dimenticare le medaglie d’oro olimpiche che d’oro proprio non sono, visto che sono annerite tanto che si confondono col bronzo. Per non parlare della considerazione che Egli riserva ai suoi pari, e al nostro Mattarella in particolare, che alle Olimpiadi francesi è stato abbandonato alle intemperie e alla copiosa pioggia che lo ha infradiciato, inzuppatocome il proverbiale pulcino. Mistificatore al punto da giocare sulla pelle degli atleti costretti a nuotare nelle acque della Senna asseritamente dichiarate salubri un giorno si e uno no. Che si aspetta uno così, che il Presidente dell’America che non la manda certo a dire gli riserva un trattamento di riguardo? Ma poi, come se non bastasse, dopo lo screzio tra Trump e Zelensky, questione del tutto personale, si va a infilare in mezzo? Ha rimediato al cospetto del mondo la figura meschina che è l’unica che gli è congeniale. I funerali del Santo Padre sono stati occasione vissuta nel segno della speranza tanto cara a Bergoglio, speriamo che Macron abbia capito che la sua speranza è quella di riappropriarsi di una certa istituzionale misurata umiltà che pur non essendo nel DNA dei Francesi forse è ora che la comincino ad apprezzare. Il do ut des rende la Francia legittima proprietaria della Gioconda, ma non del genio che l’ha creata, quello, il genio, è e resta Italiano. Perciò caro Macron, ALLEZ , ALLEZ.