Pastena – Commissione antimafia provinciale, il sindaco Gnesi: “Un passo in avanti per la legalità”
*di Arturo Gnesi
Alla luce del dibattito che si è creato attorno all’ idea della costituzione di una commissione antimafia provinciale, senza voler alimentare polemiche e contrapposizioni improduttive e adeguate solo al mantenimento dello status quo, mi preme fare alcune precisazioni.
Questo organismo non dovrebbe sostituire alcuna unità investigativa né creare una sovrastruttura con incarichi e poltrone che non sarebbero di nessuna utilità sociale.
È chiaro però che qualcosa va fatto per invertire una rotta che ha portato la nostra regione ad essere la ‘quinta ‘ potenza mafiosa nazionale e la nostra provincia ad occupare le ultime posizioni per qualità della vita e salubrità dell’ aria e con indici di disoccupazione giovanile tra i più alti d’Italia. Siamo poveri e con un’ area industriale al collasso anche per la presenza silenziosa e invadente delle trame mafiose.
Bisogna muoversi, fare qualcosa e innanzitutto studiare il fenomeno della presenza dei clan nel mondo affaristico politico e imprenditoriale della Ciociaria.
mafia, ‘ndrangheta e clan dei casalesi hanno in comune il fiuto degli affari e la sete di potere e hanno bisogno di collusi e conniventi che condividano con loro queste ambizioni.
Una società civile in letargo, una politica sorniona, una classe media indifferente, un mondo finanziario taciturno, sono l’humus ideale per la crescita di una organizzazione mafiosa che tiene sempre più in ostaggio la pubblica amministrazione e sotto scacco pezzi delle istituzioni locali.
La commissione antimafia serve a far cambiare mentalità, a rinnovare una cultura debole e troppo servile nei confronti di un potere politico che ha timore di assumere atteggiamenti intransigenti di avversione e di condanna nei confronti di un sistema clientelare diffuso e pervasivo.
Non conta in questo caso fare la graduatoria di chi è più bravo degli altri, di chi è stato il primo ad avvertire il pericolo, quello che serve è muoversi per non morire sotto il peso di un arretramento culturale ed economico che sempre più squalifica e degrada la nostra provincia.
Se si muove qualcosa forse aumenteranno le denunce, forse si faranno più indagini, forse si scriverà di più su un fenomeno che non ama le prime pagine e le luci della ribalta.
La commissione è un passo in avanti per impedire la commistione tra politica,affari e governo delle pubbliche amministrazioni, una commissione al servizio dei cittadini per monitorare un fenomeno che altrimenti rimane nel ‘mondo di mezzo’ quasi una curiosità da salotto per pochi addetti ai lavori. I giovani invece devono sapere chi oggi sta oscurando il loro futuro e contro chi devono combattere per assicurare giustizia e legalità a questo territorio.
Penso che la commissione dia la possibilità a tutti di lavorare per il bene comune perché è difficile combattere un nemico che ci ostiniamo a tenere nascosto.
*Sindaco di Pastena