Frosinone – Legge regionale senza il Cammino di Canneto: Amata scrive a Zingaretti
All’indomani del mancato inserimento del Cammino di Canneto nella legga regionale che istituzionalizza i Cammini del Lazio, il vicepresidente della Provincia di Frosinone ha preso carta e penna ed ha scritto al Presidente Zingaretti e al Presidente del Consiglio regionale Daniele Leodori.
“Pur apprezzando la validità della proposta approvata – scriva Amata nella missiva – spiace prendere atto che dal provvedimento sia stato escluso un percorso come quello di Canneto di alto significato spirituale e devozionale perché legato al Santuario della Madonna Bruna che coinvolge oltre alla regione Lazio, anche le limitrofe regioni di Abruzzo, Molise e Campania, oltre che di grande valore ambientale e naturalistico, perché inserito all’interno del Parco Nazionale d’Abruzzo.
Sull’istituzione di tale Cammino c’era stato un grande lavoro di sensibilizzazione partito dal territorio e che aveva visto dialogare insieme i Comuni della Valle di Comino, la Diocesi di Sora-Cassino-Aquino e Pontecorvo, oltre ai rappresentanti in Regione della nostra provincia.
Ecco perché il mancato inserimento di Canneto nella legge licenziata dall’Aula spiace e amareggia, perché mortifica quanto di buono realizzato per strutturarlo, ma soprattutto non tiene in nessun conto la volontà delle Amministrazioni locali, di una delle Diocesi più grandi d’Italia e di consiglieri e assessori regionali della nostra terra.
“L’auspicio che mi permetto di formulare – conclude il vicepresidente della Provincia di Frosinone Amata – è quello che in sede di definizione del catalogo regionale dei Cammini, Canneto possa essere reinserito, sanando una ferita comunque aperta e permettendo ad un’eccellenza del sistema religioso, culturale, ambientale e turistico della nostra provincia di avere adeguata valorizzazione. Anche se comunque sarà stato perso del tempo prezioso.
“La Valle di Comino rappresenta un territorio dalle grandi potenzialità in quanto è incastonata in un ambiente storico-culturale che merita una valorizzazione concreta e non semplici annunci che assumono le caratteristiche degli anelli di fumo che si dissolvono nell’aria. La sinergia stabilita fra gli attori istituzionali ed ecclesiastici del territorio non può essere mortificata da negligenze che rischiano di vanificare un percorso di leale e valida cooperazione”.