Aquino – Mercato settimanale: Mauro Gerardi rileva le criticità
Un tempo i mercati erano spazi pubblici per eccellenza, luogo di incontro di aggregazione, centro di scambio, dove era possibile trovare beni di prima necessità e non solo. Oggi purtroppo i mercati stanno scomparendo, i motivi sono svariati, dalla contrazione economica, alla scarsa varietà delle merci, alla disposizione logistica, alla obsolescenza del sistema mercato, superato dall’exploit del commercio on line. I mercati rionali o di paese sono ormai al bivio: dare un assetto logistico ed economico nuovo oppure la fine. Di vitale importanza, a tal proposito, è l’impulso che possono dare le amministrazioni locali gestione del problema, per esempio dando più spazio a quanti hanno attività commerciali e/o artigianali. Le amministrazioni che hanno seriamente a cuore le sorti dei mercati hanno già preso importanti decisioni nel rinnovare le strutture di accoglienza o dare un assetto logistico più adeguato alle esigenze del commerciante e maggiore accoglienza al visitatore-cliente. Vero è che oggi i mercati rionali incontrano una concorrenza forte nei centri commerciali e nell’e-commerce, ma è altrettanto vero che ciò che offre il mercato rionale, se strutturato nel modo giusto, non è offerto da altri mercati. Il mercato domenicale di Aquino, per esempio, favorito certamente dalla giornata di riposo dal lavoro e per la posizione nella grande piazza e strade adiacenti che permettono una buona esposizione delle merci e il transito fluido dei clienti, è stato per tanti anni uno dei mercati più belli e più ricchi della zona. La flessione negativa degli ultimi anni è dovuta certamente anche alla nuova disposizione voluta dall’amministrazione Mazzaroppi. Una disposizione che non brilla certo per innovazione, né, tantomeno, per una disposizione più efficiente dei banchi di vendita, che, stando a semplici logiche commerciali, è da considerarsi estremamente dannoso. Vero è che occorreva prendere provvedimenti per raggiungere una maggiore conformità con le norme di sicurezza e di igiene, ma, rivedere la disposizione del mercato, doveva essere occasione per ridare slancio allo stesso e non frenarlo. Occorreva motivare i commercianti a venire ad Aquino ed incrementare quindi di più e meglio gli spazi impegnati per l’allestimento degli stalli, provando quindi a portare clienti anche a quelle attività stanziali di Aquino. Purtroppo chi avrebbe dovuto, e mi riferisco all’attuale amministrazione, provvedere a migliorare le condizioni logistiche ed economiche del mercato nel suo complesso sistema, ambulante e locale, non solo ha perso una buona occasione, ma a conti fatti ha recato danno al mercato e all’economia locale. Il primo errore è stato il disgregamento delle bancarelle nella categoria della merce esposta: non è concepibile in un mercato così importante mischiare senza logica bancarelle con merce di categorie diverse. Una sistemazione con criterio dei settori alimentari e non alimentari, va data per vari motivi e, tra i più importanti, l’immediata reperibilità del prodotto di qualità desiderata del cliente, nonché la concorrenza tra i commercianti, la quale porta ad un equilibrio tra domanda ed offerta, con beneficio del cliente nel pagare la merce ad un prezzo giusto e la maggiore possibilità per il commerciante di vendere tutta la merce. Altro errore commesso è stato dedicare poco interesse nella ricerca di spazi di accoglienza per visitatori-clienti di fuori paese. Ma, anziché cercare nuovi spazi dove poter parcheggiare e agevolare il transito di autoveicoli e pedonale, si è ben pensato di istituire i parcheggi a pagamento, creando disagi per i clienti del mercato per la ricerca dei biglietti prepagati, per il tempo inutilmente perso, e per i soldi spesi per parcheggiare. Aquino ha grandi possibilità per una crescita economica, non solo legata al mercato domenicale, che comunque ha la sua sensibile incidenza sull’economia del paese.
Mauro Gerardi
Aquino Finalmente Nuova