Campodimele – Monitorare la biodiversità, tutelare la fauna e gestire l’habitat. Ok alla convenzione Parco-Università
Il Parco Naturale dei Monti Aurunci e l’Università Roma Tre hanno sottoscritto un’importante convenzione.
Un patto di collaborazione tra l’Ente Parco e il Dipartimento di Scienze per la ricerche e gli studi della biologia animale, per la ricerche e gli studi di biologia della conservazione in campo animale, per la ricerche e gli studi di ecologia animale ed applicata, il monitoraggio e gestione della fauna, per la conservazione della biodiversità animale. Ma anche per la gestione e la conservazione degli habitat, per la progettazione interventi di riqualificazione degli habitat, i sistemi di monitoraggio della biodiversità animale, l’educazione ambientale e sistemi di fruizione delle risorse naturali.
I responsabili scientifici della convenzione sono: il dottor Leonardo Vignoli per l’Università e il direttore del Parco, il dottor Giorgio De Marchis per il Parco.
Una grande opportunità anche per i tanti studenti del Dipartimento di Scienze i quali potranno avere rapporti diretti con le varie aree del Parco.
“Si tratta – ha spiegato il presidente del Parco Marco Delle Cese – di un’importantissima collaborazione scientifica. Il Parco, infatti, non ha il solo compito di tutelare e promuovere la cultura ambientale, esso ha anche il compito di studiare e conoscere la biodiversità e le sue mutazioni. Ed ecco allora che il patto di collaborazione con il Dipartimento di Scienze dell’Università Roma Tre assume una dimensione veramente importante e per certi versi innovativa.
Ringrazio l’Università ma soprattutto, il direttore del Parco, il dottor De Marchis, il quale, anche in questa occasione, ha saputo coniugare al meglio le esigenze del Parco per l’accrescimento delle peculiarità scientifiche della splendida area naturale degli Aurunci. Non a caso il dottor De Marchis è stato nominato responsabile scientifico per l’attuazione della convenzione”.
“La ricerca scientifica all’interno dell’area Parco – ha aggiunto proprio il dottor De Marchis – è una delle sfide e allo stesso tempo un’obiettivo che ci siamo prefissati. Solo attraverso la ricerca e il monitoraggio della biodiversità si può tutelare e conservare l’habitat di molte specie che vivono nella catena degli Aurunci.
La convenzione con l’Università Roma Tre, che già in passato ha svolto ricerche sui popolamenti di anfibi e rettili del Parco, è solo il primo passo in tal senso”.