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L’Italia siamo noi atto quarto

di Luigi Sparagna 

Reminiscenze di studi, racconti dei nonni e film in TV del periodo della seconda guerra mondiale, quando a una certa ora le notizie della resistenza viaggiavano via radio, e la trasmissione iniziava così “qui radio Londra” …… e poi proseguiva con le notizie con linguaggio criptico del tipo…”il Lupo è in viaggio nella foresta e cerca un ovile; le pecore sono state viste sul monte che domina il fiume verde; le aquile verranno domani mattina..” . “Il Commento” di questa settimana, questo quarto atto, proverò a organizzarlo come se ci fosse, ancora, una radio che oggi potrebbe essere Radio Italia, visto che siamo in piena guerra contro Covid 19 e le notizie assomigliano sempre più ad un bollettino di guerra. Cerchiamo di prenderla con filosofia.

Cominciamo: … “qui Radio Italia”….

  • emanato DPCM per il sostegno economico alle imprese. Importo di ben quattrocento miliardi di euro, che sommati a quelli già stanziati portano la soglia dell’investimento governativo alla importante quota di settecentocinquanta miliardi di euro. Non è poco;
  • I bollettini medici, pur prudenti, continuano a far ben sperare;
  • l’apparato della informazione pubblica e commerciale ha realizzato palinsesti di grande efficacia per sostenere, saziandola, la giusta curiosità di conoscenze sull’andamento della pandemia, e i programmi di intrattenimento, anche senza pubblico, sono seguiti come di consueto con interesse e aiutano a fare compagnia nelle lunghe giornate in casa;
  • a dispetto di quanto si poteva temere, sono crollati i femminicidi. Ovvio, avere un alibi di questi tempi è arduo se non impossibile;
  • si prevedono dibattiti su questioni non di secondo piano. Il provvedimento che ha permesso di immettere in ciclo i medici neolaureati senza aver sostenuto l’esame di stato, e gli infermieri appena diplomati, meriterà approfondimenti, con riferimento anche ad altre categorie, per par condicio;
  • la prova della didattica a distanza, sostenuta con grande sforzo e capacità dai docenti, svela un nuovo modo di fare scuola, probabilmente da integrare con quello tradizionale rendendo gli studenti sempre più capaci di fare il salto dai banchi di scuola al mondo del lavoro, dove l’informatica è metodo diffuso con sempre maggiore incisività;
  • rapporti Governo Centrale con Autorità regionali e Comunali. Permane qualche screzio nel derby Milano Roma. Il nostro Paese è una realtà congegnata secondo un sistema di decentramento dei poteri che arrivano a individuare nel Sindaco, anello più piccolo della catena, un Ufficiale di Governo con autonomi poteri e responsabilità. Questo non si può cambiare nemmeno e a maggior ragione in emergenza. Il sistema non è calibrato per lasciar fare totalmente ai comuni e neppure al Governo solamente. Spiace che qualche politico quale Salvini, mentre rivendica più spazio per le opposizioni, plaude ai poteri sovranisti concessi al leader Ungherese Orban per l’emergenza pandemia. Per fortuna il Premier Conte non sembra turbato e va avanti, tanto comunque vada sarà sempre additato ad inefficiente anche se dovesse accogliere le proposte di una opposizione che non esiterebbe a tenere per sé il merito di tutto;
  • è affiorata una lacuna ancora troppo importante in materia di informatizzazione dei settori vitali del Paese. L’efficace sistema gestionale in alcuni settori mostra il fiato corto, vedasi Scuola che dovrà adottere misure e investimenti adeguati a pericolo finito.  Occorrerà per esempio prevedere un serio e periodico bonus computer;
  • Italiani abbastanza rispettosi dei divieti posti alla libera uscita, ma qualche pecorella che finge di avere  smarrito la via di casa ancora pascola irresponsabilmente;
  • atteggiamento del Governo in Europa improntato a fermezza. Bene;
  • il Premier Conte andrebbe esorcizzato, sottoposto a scongiuri di vario tipo, portato in pellegrinaggio in siti miracolosi. Durante il suo mandato abbiamo registrato il crollo del ponte di Genova, il Coronavirus, e adesso anche il crollo del ponte ad Aulla, in Provincia di Massa Carrara. Non può dirsi fortunato. Ma noi, popolo di scaramantici ed esperti della iattura e controiattura, ci dobbiamo preoccupare? Ovviamente prendiamola a ridere….ma così è!

Da Radio Italia per oggi è tutto.

Se continuiamo a comportarci correttamente forse possiamo vedere non lontana la via di uscita dall’emergenza.

L’Italia siamo Noi.