Parco dei Monti Aurunci – Al via gli indennizzi per i danni da fauna selvatica
Il Parco dei Monti Aurunci in queste ore ha liquidato 18.408 euro a titolo di indennizzo per danni da fauna selvatica.
Si tratta di danni provocati all’agricoltura e alla zootecnia soprattutto dalla predazione dei lupi, ma anche dei cinghiali anche se la portata di quest’ultimo fenomeno all’interno dell’aera Parco è decisamente inferiore rispetto al territorio esterno.
L’impegno del Parco ha portato a liquidare, in totale, 27 pratiche presentate da altrettanti allevatori e agricoltori che svolgono la loro attività nell’area protetta dei Monti Aurunci.
“Negli ultimi anni – ha affermato il direttore del Parco dei monti Aurunci, Giorgio De Marchis, anche per rispondere alle sollecitazioni del mondo agricolo – abbiamo intensificato le operazioni per il pagamento dei danni all’agricoltura e alla zootecnia, anche con i fondi messi a disposizione dalla regione Lazio. Oggi con questa importante operazione chiudiamo tutti i procedimenti aperti”.
“In queste settimane – ha aggiunto il responsabile del servizio vigilanza Antonio Marsella – nonostante le restrizioni dovute all’emergenza sanitaria in atto, abbiamo continuato a svolgere i sopralluoghi con i Guardia Parco, per la verifica delle predazioni e abbiamo assicurato, così, al servizio amministrativo la presa in carico delle istanze presentate dagli agricoltori e dagli allevatori”
Ma il direttore del Parco De Marchis è ritornato a parlare anche della questione legata al regolamento dai danni provocati dalla fauna Selvatica.
“Stiamo lavorando – ha concluso il direttore De Marchis – anche alla revisione del regolamento, come concordato alcuni mesi con le associazioni di categoria degli agricoltori, e nei prossimi giorni verrà sottoposta all’attenzione del Presidente per l’approvazione. I bonifici relativi alle liquazioni dei danni da fauna selvatica sono già disponibili presso i conti correnti comunicati dagli allevatori e dagli agricoltori. Con la speranza che i fondi possano servire anche a rendere meno dura questa fase di emergenza legata al Covid-19”.