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Frosinone – L’assemblea dei sindaci dell’Ato 5 vota la delibera sugli oneri concessori ai Comuni. Ora liquidità ai Comuni

Il voto di oggi è un grande risultato perché era mia precisa intenzione offrire aiuto agli amministratori del territorio e immettere nelle casse dei loro enti liquidità consistente, anche alla luce delle tante necessità sopraggiunte alla ripresa, dopo il lungo periodo di chiusura”.

Con queste parole il presidente dell’Egato 5 e della Provincia di Frosinone, Antonio Pompeo, commenta l’esito dell’Assemblea dei sindaci dell’Ato 5, che si è riunita questo pomeriggio al Fornaci Village di Frosinone.

Erano 63 i Comuni presenti (pari al 77,97%) che con 58 voti favorevoli hanno approvato il provvedimento con il quale si consente lo sblocco degli oneri concessori relativi al periodo 2003-2012 per una somma pari a 7.098.521,92 euro e l’assegnazione di fondi propri dell’EGATO 5 ai Comuni che, nel suddetto periodo, non avevano ancora trasferito le infrastrutture al Gestore.

La cifra, dunque, sarà ripartita per gli 83 Comuni secondo un criterio che distingue tra una quota fissa per tutti e una parte variabile, in base al numero degli abitanti e, come detto, senza vincolo di destinazione: ciò vuole dire che ogni singola amministrazione potrà utilizzarla per le esigenze che riterrà prioritarie per la propria comunità.

Rinviata, invece, su proposta del sindaco di Alatri, Giuseppe Morini, la votazione della seconda delibera relativa all’erogazione di fondi propri dell’EGATO 5 (avanzo libero di amministrazione, frutto dell’accumulo dei risparmi delle spese di funzionamento) come anticipazioni per i Comuni di Atina, Cassino e Paliano che, nel periodo di riferimento, non avevano ancora affidato le loro infrastrutture al gestore.

Una misura che si può definire ‘storica’ e che il presidente Pompeo ha voluto mettere in campo nel momento forse più duro e difficile che il Paese si sia trovato ad affrontare dal secondo dopoguerra.

Ringrazio i colleghi sindaci e gli amministratori presenti oggi – ha detto Pompeo – perché con il loro voto hanno reso concreta e fattiva una proposta che ho avanzato per fronteggiare un’emergenza senza precedenti. Sono loro, infatti, i più esposti al rischio di default finanziario che avrebbe effetti devastanti sulla tenuta socio-economica delle comunità e dei cittadini. È per questo che, nel mio impegno quotidiano e interesse supremo di svolgere un’azione di raccordo e coordinamento del territorio provinciale, – ha concluso il presidente – ho pensato di mettere in campo questi interventi per aiutare i colleghi sindaci ad affrontare, con minore difficoltà, un periodo di grande e grave incertezza per le Amministrazioni comunali“.