PUNTO DI SVOLTA
di Luigi Sparagna
Forse ci siamo. Sembra proprio che la lotta al Covid sia giunta al punto di svolta. La coraggiosa mossa di Draghi di affidare il coordinamento ad un militare, per giunta con la penna sul cappello, che di per sé è già una bella e consistente garanzia, si è rivelata giusta. La campagna vaccini procede a ogni piè sospinto e si va allargando la fascia di età dei soggetti da sottoporre a vaccinazione, che rende prossimi agli ambulatori vaccinali gli studenti maturandi seguiti a ruota da quelli più giovani. A meno di colpi di scena sulle forniture, magari negli inconfessabili sogni di chi amerebbe sbugiardare Figliuolo, che però immagino sia pronto a parare il colpo, a questo punto possiamo cominciare a concederci dell’ottimismo. Restano aperte quindi tutte le problematiche relative alla ripresa economica del Paese. Per ogni momento che porta il segno più, però, ecco apparire un segno meno, che ci tiene sospesi in attesa che si chiarifichi il solito battibecco politico che mira più alle spartizioni di prebende che alla soluzione seria dei problemi. In questo momento sono in ballo problematiche del mondo del lavoro, che tra l’altro ha rigurgitato whirlpool, che se ne stava nel congelatore (ironia del marchio), ma anche la rimodulazione delle regole per le gare d’appalto e, ciliegina sulla torta, il mondo giustizia. Quest’ultimo non si può che definirlo “mondo”, poiché la riforma dovrebbe riguardare la durata dei processi, l’organizzazione delle carriere dei magistrati e le regole che li governano. Mi sembra un campo veramente vasto, che sfiora la necessità di avere autorevoli personalità almeno pari a quelle dei padri costituenti per sperare in qualcosa di seriamente duraturo. Lo scenario non è confortante. I risultati del Generale Figliuolo vedono alcuni impegnati a salire sul carro del vincitore, e altri, purtroppo non pochi, schierati a denigrare il Commissario con le stellette e il cappello Alpino, colpevole solo di aver fatto il proprio dovere con intelligenza e determinazione che è mancata ad altri. Tra qualche giorno, quando si affievolirà lo sdegno per il cedimento della funivia del Mottarone, ennesimo esempio di scempiaggine umana, che ruba la scena al ponte Morandi per la consapevole premeditata negligenza rispetto all’indolenza, sarà il tempo di pensare all’estate degli Italiani, e tutto scorrerà via ancora per un poco. Certamente Draghi su qualcosa metterà le mani, ma dovrà anche stringerne di molte. Oggi, rispetto a quando si cantava sui balconi, e tenendo presente di non dover mai abbassare la guardia, mi sento di poter dire, che la lotta al Covid è ad un punto di svolta.