In occasione, delle celebrazioni del 4 Novembre, Giorno dell’Unità Nazionale e Giornata delle Forze Armate, il sindaco Paolo Fallone, ha inaugurato le epigrafi, con i nomi dei Caduti di tutte le guerre, un avvenimento storico per i Sangiovannesi. Da oggi il monumento cittadino rappresenta, in modo più incisivo, la memoria di una comunità che ha sacrificato i propri figli per la conquista della democrazia, della pace e della libertà.
L’evento, tenutosi domenica 7 novembre, iniziato con la celebrazione Eucaristica presieduta dal parroco don Jorge Vargas alle ore 10:30 nella chiesa parrocchiale. Concluso questo primo momento il corteo, presieduto dal Sindaco e dalle autorità civili, militari e religiose, ha raggiunto, in corteo, il monumento Cittadino dove sono state inaugurate le epigrafi con gli onori ai caduti e alla bandiera. E’ stato un momento davvero speciale ed emozionante al quale hanno preso parte le associazioni, gli alunni delle scuole locali, la Protezione Civile Comunale e i ragazzi del Servizio Civile. Per l’occasione ha prestato servizio la Banda musicale “Vincenzo Bellini”, diretta dal maestro Gianfranco Ricci. E’ stato un momento celebrativo che ha onorato l’intera comunità che, dopo anni, potrà finalmente ricordare le numerose vittime leggendo i loro nomi: uomini e donne che hanno contribuito, con il loro sacrificio, all’edificazione di una società migliore. Tra le numerose autorità civili e militari presenti ha preso parte all’evento, in rappresentanza del presidente della Regione Lazio Zingaretti, l’onorevole Mauro Buschini. La cerimonia civile si è tenuta in piazza Umberto I dove sono state inaugurate le epigrafi, presso il monumento cittadino ai Caduti, benedette dal parroco don Jorge Vargas, dopo essere state scoperte dagli alunni delle scuole locali e dal sindaco Paolo Fallone.
DISCORSO DEL SINDACO PAOLO FALLONE
“Cari concittadini, autorità civili, militari e religiose, oggi qui riuniti celebriamo la giornata delle forze Armate commemorando le vittime civili e militari di tutti i conflitti mondiali, una ferita ancora aperta per l’umanità. Con loro ricordiamo anche le vittime del Covid-19, una battaglia mondiale contro un male oscuro che insieme stiamo sconfiggendo, con i nostri comportamenti osservando regole e prescrizioni sanitarie, uniche armi che abbiamo. Ė, questo, un giorno speciale nel quale riflettere, profondamente, sulla sacralità e l’inviolabilità della vita, un tesoro inestimabile che racchiude l’unicità di ogni singolo individuo. Per questo essa deve essere preservata da ogni forma di violenza, frutto di lacerazioni egoistiche tese all’affermazione del male. Un vicolo cieco che conduce alla morte delle coscienze e, di conseguenza, al dominio della prevaricazione, distruggendo ogni forma di pacifica convivenza.
Arriva a noi, ancora, il grido silenzioso di milioni di vittime, il cui sangue versato rappresenta l’estremo sacrificio di tanti innocenti, immolati dalla cecità di governanti e nazioni che hanno scelto la strada della morte, rifiutando ogni forma di dialogo. Chi governa le nazioni è chiamato al servizio di ogni singolo individuo che non può essere considerato un numero ma è l’altro se stesso: una vita, una fiamma da conservare sempre accesa. Una vita, come milioni di vite spezzate, non sono e non devono essere il prezzo da pagare per la Pace. Essa, infatti, deve essere costruita quotidianamente partendo da noi stessi per esserne testimoni in ogni luogo: nella famiglia, nelle istituzioni, nella comunità, nella scuola, nella politica, nello sport e in ogni altro ambito. Solo così potremo, tutti insieme, maturare una nuova coscienza civile condividendo i valori per la vita e la pace, fondati su un progetto comune teso ad emarginare i seminatori di odio.
Per raggiungere questo obiettivo ė però necessario che ciascuno di noi faccia la sua parte mettendo in campo il proprio impegno da condividere per una crescita integrale. Un progetto unitario fondato sulla politica del fare ogni cosa con semplicità, mettendo in comune successi e insuccessi, fragilità e forza, per essere uomini e cittadini di una Nazione la cui bandiera tricolore è un vero e proprio arcobaleno, la stella che ci guida. Questo deve essere l’impegno di ciascuno di noi per non rendere vano il sacrificio di tanti innocenti. Una testimonianza forte che possiamo toccare con mano con le numerose vittime militari e civili di molti Sangiovannesi i cui nomi, da oggi e per sempre, sono impressi su questo monumento. Ė stata questa una decisione condivisa con gli amministratori affinché tutti, e in particolare le nuove generazioni, conoscano i nomi di quanti hanno lottato sacrificandosi per la patria, per affermare la democrazia e conservare la Pace nel mondo. L’inaugurazione delle epigrafi, con i nomi dei nostri concittadini Caduti in guerra, coincide con la ricorrenza del centenario del Milite Ignoto a cui il Consiglio Comunale, su proposta del comandante della Stazione Locale Carabinieri il maresciallo Capo Paolozzi, ha conferito la Cittadinanza Onoraria.
Anche il vecchio cannone ritorna, dopo un restauro, accanto al monumento cittadino ai Caduti di tutte le guerre, quale simbolo di quei tempi bui dei quali fare sempre memoria. Oggi per noi è, infatti, un momento molto speciale nel quale questo monumento rende più incisivo il ricordo, attraverso l’incisione dei nomi di tutti i caduti del nostro paese. E’ stato affidato a voi, cari ragazzi, il compito di scoprire queste lastre di marmo affinché vi facciate sempre promotori di Pace e d’Amore. Questi i semi che tutti noi porteremo nei nostri cuori per essere artefici e protagonisti di un mondo nuovo.
Chiudo con questa frase di Madre Teresa di Calcutta:
“Non abbiamo bisogno di pistole e bombe per portare la pace, abbiamo bisogno di amore e compassione”.
Un saluto e un abbraccio a tutti voi e alle vostre famiglie, buona domenica a tutti.
Paolo Fallone
Sindaco