Salvatore Spiridigliozzi. Un Pontecorvese, martire per la libertà
di Umberto Grossi
Le Quattro Giornate di Napoli sono conosciute come l’episodio storico della insurrezione dei napoletani, avvenuta tra il 27 e il 30 settembre 1943, che portò alla liberazione della città dalla occupazione delle truppe tedesche.
Prima dell’insurrezione, subito dopo l’8 settembre, data dell’armistizio, vi erano stati episodi di intolleranza e resistenza da parte dei napoletani,verso gli occupanti, anche con azioni armate, che si andarono intensificando con il passare dei giorni, conseguenza anche delle rappresaglie dei tedeschi.
Il 12 settembre, il colonnello Walter Scholl, assunse il comando delle forze armate di occupazione ed emanò un proclama con il quale dichiarava lo stato d’assedio e ordinava ai napoletani di consegnare le armi entro 24 ore e avvertiva che coloro che fossero stati trovati in possesso di armi e/o munizioni, sarebbe stati passati per le armi.
Lo stesso giorno avvenne il triste episodio della fucilazione di alcuni marinai e finanzieri italiani in piazza Bovio, davanti al palazzo della Borsa, e per questo conosciuta anche come Piazza della Borsa, fucilazione avvenuta davanti ad una folla costretta con la forza ad assistere all’esecuzione
Una lapide all’ingresso del palazzo ancora oggi ricorda l’evento e su di essa si legge:
MARINAIO GUGLIELMO BERTAZZONI
MARINAIO BRUNO ZAMBRELLI
GUARDIA DI FINANZA LUDOVICO PAPINI
GUARDIA DI FINANZA SALVATORE SPIRIDIGLIOZZI
IL 12 SETTEMRE 1943
COLPITI DA PIOMBO TEDESCO
QUI CADDERO
SUGGELLANDO CON LA MORTE
LA LORO FEDELTA’ ALL’ITALIA IMMORTALE
IL SANGUE INNOCENTE GRIDO’ VENDETTA
E FU LIEVITO PER LA RIVOLTA DEL POPOLO
CHE PRIMA IN ITALIA
NELLE STRADE DI NAPOLI MARTORIATA ED EROICA
TRAVOLSE ED ABBATTE’ L’ODIATO NEMICO. Dei quattro militari fucilati 2 erano marinai, Guglielmo Bertolazzoni e Bruno Zambrelli, e 2 erano finanzieri, Ludovico Papini, e il pontecorvese Salvatore Spiridigliozzi.
Le sue spoglie riposano nel cimitero di Pontecorvo, nella cappellina dedicata ai militari deceduti durante la Seconda Guerra mondiale, ubicata alle spalle della chiesa.
Sulla sua tomba si legge:
PRIMO MARTIRE DELLE GIORNATE DI NAPOLI
COLPITO DA PIOMBO TEDESCO
CADDE IN PIAZZA DELLA BORSA
PER LA LIBERTA’ DELLA SUA PATRIA BELLA
PORRIDE ANCORA IL BIONDO VOLTO ALL’ITALIA
CHE, FELICE, LO ACCOLSE QUEL DI’
NELLA SCHIERA SACRA
DEI SUOI FIGLI PIU’ CARI
1921 1943.
Quelle drammatiche vicende sono narrate nel film di Nanni Loy del 1962, intitolato appunto “Le quattro giornate di Napoli”, ispirato alla realtà dei fatti drammatici accaduti in quei giorni, che iniziarono anche con il sacrifico del nostro concittadino Salvatore Spiridigliozzi.
Il suo nome è legato alla strada conosciuta semplicemente come Via Lungo Liri, ma nella toponomastica comunale la dizione esatta è Via Lungo Liri Salvatore Spiridigliozzi.
La intitolazione da parte del Comune avvenne negli anni ’60, con l’apposizione della targa in marmo apposta all’inizio della strada, incrocio con via S. G. Battista, sulla facciata dell’abitazione di proprietà della famiglia Canetri.
A ricordo del suo martirio, nel mese di maggio del 2018, durante la cerimonia di riapertura della Via a lui dedicata, (essendo stati ultimati i lavori di ripristino, resisi necessari a seguito della frana verificatasi il 23 febbraio 2013, che provocò lo slavamento della strada verso il sottostante fiume Liri, causandone la chiusura al transito), alla presenza del nipote che porta il suo nome e di alcuni parenti, è stata collocata una targa marmorea a ricordo del suo sacrificio, apposta sia
all’incrocio con Via S. Giovanni Battista, sia alla intersezione con il ponte sul Liri.
Spiridigliozzi Salvatore Gaetano nacque a Pontecorvo il 1 aprile 1921 da Gaetano, caffettiere, e da Romano Maria Amalia, casalinga, nella casa sita in Piazza Municipio-Via S. Nicone n. 10, come riportato nell’atto di nascita n. 157 dell’anno 1921.
Successivamente la famiglia si trasferì in Via delle Carceri n.5, mentre dall’ultimo censimento prima della guerra, fatto nell’anno 1936- sez.3, f. 29, risulta che la famiglia abitava in Parco Lucerino n. 11 (l’attuale area retrostante la ex Curia vescovile che ha ospitato fino a qualche anno fa il Liceo Scientifico).
Sulla stessa scheda di famiglia dell’anno 1936, esistente nell’archivio comunale presso l’Ufficio Anagrafe, Salvatore Spiridigliozzi risulta studente presso l’Istituto Magistrale.
I ruoli matricolari e la lista di leva dei giovani nati nell’anno 1921, riportano al n. d’ordine 177 che in data 24 febbraio 1940 Salvatore Spiridigliozzi, fu dichiarato “abile arruolato di leva”.
L’8 settembre, data dell’armistizio Salvatore si trovava a Napoli, dove prestava servizio nella Guardia di Finanza, con il grado di Sotto Brigadiere, nella caserma “Zanzur”.
Il 4 ottobre 2019 all’ingresso della Caserma “Zanzur” della Guardia di Finanza di Napoli è stata apposta una lapide in marmo a ricordo del sacrificio di Salvatore Spiridigliozzi e Ludovico Papini.
Il 5 novembre 2019 il Comandante generale della Guardia di Finanza-Generale di Corpo d’Armata Giuseppe Zafarana, dopo le celebrazioni nazionali a Napoli, per il “Giorno dell’Unità Nazionale e delle FF.AA. si è recato in visita al Comando Regionale Campania e ha reso omaggio alla memoria dei militari caduti in servizio deponendo una corona di alloro, alla lapide dedicata all’olocausto dei Fiananzieri Salvatore Spiridigliozzi e Ludovico Paini presente nell’atrio della caserma Zanzur.
A lui è stata intitolata la caserma sede del III° Nucleo Atleti delle Fiamme Gialle che ha sede a Sabaudia nel centro storico, in P.zza del Comune.
La caserma “SALVATORE SPIRIDIGLIOZZI”con le varie acquisizioni, avvenute negli anni, da parte del demanio e concesse in uso al Corpo, si è avuta l’attuale configurazione di moderna ed efficiente sede logistica per lo svolgimento di tutte le funzioni istituzionali e per le attività sportive della canoa e del canottaggio. Essa rappresenta un autentico “gioiello architettonico” in quanto, attraverso le varie fasi di ammodernamento, pur salvaguardando la struttura originaria, è stato valorizzato ogni spazio disponibile divenendo, di fatto, molto funzionale e guadagnandosi l’appellativo di autentico “fiore all’occhiello” per la Guardia di Finanza.