Pontecorvo, Zonfrilli (Cultura Identità):”Sia intitolata una strada alle vittime delle Foibe”
“Sono trascorsi ormai due anni da quando il Consiglio comunale di Pontecorvo ha approvato all’unanimità la mia mozione, in cui richiedevo l’intitolazione di una strada o di una piazza cittadina in onore dei “Martiri delle foibe”, ma la deliberazione – peraltro strumentalizzata da un’esponente di maggioranza, con un bieco tentativo di arrogarsi il merito dell’iniziativa – non ha avuto ancora seguito.
Pertanto, nella giornata odierna, proprio in occasione della ricorrenza del Giorno del ricordo, ho inoltrato una nuova richiesta al Comune affinché proceda in tempi brevi ad ottemperare agli impegni assunti nel febbraio del 2021.
Molte città di tutto il territorio nazionale, nel corso degli anni, hanno già voluto rendere omaggio alle vittime delle foibe. È un dovere non solo politico, ma anche civico e morale, per ricordare l’eccidio dei nostri connazionali, barbaramente trucidati dalle truppe titine.
La legge n° 92 del 30 marzo 2004 ha, difatti, istituito il “Giorno del ricordo”, al fine di ricordare la strage degli oltre 10mila italiani morti infoibati. La data – il 10 febbraio – è il giorno in cui, nel 1947, furono firmati i trattati di pace di Parigi che modificarono i confini tra l’Italia e la ex Jugoslavia, togliendo al nostro Paese terre che geograficamente e culturalmente ne facevano parte.
Al massacro delle foibe fece seguito l’esodo giuliano dalmata, che si concluse soltanto alla fine degli anni ’50, quando il Memorandum di Londra assegnò definitivamente la zona A del Territorio Libero di Trieste all’Italia, e la zona B alla Jugoslavia.
Ci sono voluti sessant’anni per il riconoscimento del terribile massacro dei nostri connazionali, morti infoibati soltanto perché “colpevoli” di essere italiani. Ancora adesso, tuttavia, il ricordo del massacro sembra essere retaggio unicamente di una determinata ideologia, mentre molti esponenti politici continuano a tacere, come se le vittime delle foibe fossero morti di serie B. Si tratta di avvenimenti i cui strascichi sono proseguiti ben oltre la fine della Seconda guerra mondiale e che non ricevono il degno riconoscimento, non avendo ottenuto neppure una unanime e ferma condanna da parte del mondo politico-istituzionale. È importante mantenere alta l’attenzione su una delle più vergognose pagine della nostra storia, per onorare i compatrioti che hanno perso la vita per mano dei partigiani jugoslavi.
Lucia Zonfrilli, responsabile di “Cultura Identità” di Pontecorvo