Un bacio che parla d’amore, Colle San Magno e Castrocielo, uniti per sempre
Ci sono giorni in cui l’anima di un popolo si mette in cammino. Giorni in cui i monti sembrano pregare in silenzio, e le strade diventano vene pulsanti di emozioni, speranze, ricordi. Il 21 aprile 2025, Colle San Magno e Castrocielo vivranno ancora una volta il miracolo più semplice e più potente: il Bacio delle Madonne.
Non è solo una processione. Non è solo una tradizione.
È un messaggio che attraversa i secoli, si fa gesto, sguardo, carezza. È un incontro che parla a tutte le lingue del mondo.
Perché lì, su quel crinale sospeso tra terra e infinito, due comunità si riconoscono figlie della stessa fede, della stessa Madre, dello stesso amore.
Due Madonne. Due popoli. Un unico cuore.
Alle prime luci del giorno, il tempo rallenta. Colle San Magno si sveglia al suono dolce della banda, Castrocielo si prepara con la stessa solennità. Le strade si riempiono di passi che sanno dove andare: verso l’alto, verso quel monte che ogni anno si fa altare del sentimento e palcoscenico del sacro.
E poi accade.
Le due statue si avvicinano, lentamente, quasi danzando. Portate a spalla da mani tremanti, guidate da cuori che battono come uno solo.
Arrivano l’una di fronte all’altra.
Si inchinano.
E si baciano.
Un bacio che non è solo un simbolo.
È una preghiera che si fa carne, un silenzio che urla speranza, un amore che non conosce confini.
In quel gesto si sciolgono le lacrime di chi non c’è più, le promesse di chi cammina ancora, la fede di chi crede che il mondo possa essere migliore.
Perché lo è, anche solo per un attimo, in quel bacio.
“Il Bacio delle Madonne ci parla di incontro, di condivisione, di rispetto, di amicizia.”
— Comune di Colle San Magno
E mai, come ora, quel gesto diventa urgente, necessario, universale.
In un mondo ferito, smarrito, affamato di pace, due paesi insegnano come si fa: non con le parole, ma con un gesto semplice, puro, eterno.
Una giornata che resta nel cuore
Ma la Pasquetta col Bacio non si esaurisce nell’incontro. È un giorno che pulsa dall’alba alla notte, in un crescendo di emozioni che attraversano l’anima. Dopo la Santa Messa e la processione, la giornata si apre alla festa: la piazza diventa teatro di sorrisi, di passi di danza che raccontano la vita, di abbracci che sanno di casa.
Il Gran Ballo della Signora di Pasqua non è solo folclore: è la memoria che si fa musica, la tradizione che si fa gioia, l’identità che si fa orgoglio.
E poi, i fuochi d’artificio, che non servono solo a chiudere la serata. Servono a ricordare che anche la luce, a volte, ha bisogno del buio per splendere.
Un invito a chi ha bisogno di credere ancora
Questo non è solo un evento.
È un rifugio per chi è stanco del rumore del mondo.
È una risposta per chi cerca qualcosa di vero.
È una carezza per chi ha perso la speranza.
Colle San Magno e Castrocielo, con questo gesto sacro, ci ricordano che la pace non è un’utopia, è una scelta quotidiana. Che la bellezza esiste, e non ha bisogno di effetti speciali: basta un bacio tra due Madonne per farla esplodere nel cuore di chi guarda.
Venite. Non per assistere, ma per farne parte.
Perché il Bacio delle Madonne non si guarda. Si vive. Si respira. Si porta dentro.
E chi lo vive, lo sa:
non si dimentica più.
Fammi sapere se vuoi anche una versione da locandina, oppure un testo da leggere pubblicamente durante l’evento. Sarebbe bellissimo condividerlo anche in forma video o recitato, con musica di sottofondo.