La Polizia Stradale saluta Loreto Leonetta,va in pensione l’uomo che ha protetto le strade con cuore e impegno
C’è un momento, nella vita di ogni uomo, in cui si volta pagina. Non perché finisca qualcosa, ma perché ciò che è stato ha compiuto il suo ciclo con completezza, dignità e bellezza. È il momento che sta vivendo oggi Loreto Leonetta, che dopo una lunga carriera nella Polizia Stradale saluta il servizio attivo. Lo fa con la compostezza di chi ha percorso ogni giorno con disciplina, con silenzioso orgoglio, con quella fierezza fatta non di clamore, ma di coerenza.
Perché Loreto è stato questo: un uomo giusto. Un servitore dello Stato che non ha mai cercato riflettori, ma che i riflettori li ha accesi nel cuore di chi ha incontrato lungo il suo cammino. Non ci sono numeri a sufficienza per contare gli interventi, i chilometri percorsi, i turni coperti, le vite toccate. Ma c’è un valore più grande, incalcolabile: il rispetto.
Chi ha lavorato al suo fianco lo sa: Loreto era una presenza solida, discreta, sempre attenta. Un collega di cui potersi fidare, un punto fermo anche nelle emergenze. E se ogni ruolo si porta dietro un compito, lui ne ha fatto vocazione: vigilare, proteggere, esserci. Sempre. Con sobrietà. Con senso dello Stato. Con un’umanità che, tra lampeggianti e sirene, non ha mai perso la sua voce.
Ma c’è un altro volto, forse ancora più profondo, in questa storia: quello dell’uomo oltre la divisa. Perché dietro ogni rientro a casa all’alba, dietro ogni Natale passato in servizio, c’era un mondo privato fatto di amore, di attesa, di comprensione. Una famiglia solida, silenziosamente presente. La moglie Lorella, le figlie Maria Cristina e Aurora, vere radici del suo equilibrio, della sua forza, della sua motivazione più autentica.
È a loro che oggi va un tributo parallelo. Perché hanno amato un uomo che ha amato anche il suo lavoro. Hanno condiviso sacrifici, rinunce, preoccupazioni. Hanno sostenuto, abbracciato, aspettato. E oggi celebrano, con discreta fierezza, il compimento di un viaggio che ha avuto senso proprio perché vissuto insieme.
Quello di Loreto non è solo il racconto di una carriera, ma di una vita spesa bene. Una vita in cui il dovere non ha mai oscurato la gentilezza, in cui l’autorità non ha mai soffocato il rispetto, in cui la responsabilità è sempre stata abbracciata con umiltà. Una vita che oggi si merita una nuova stagione: fatta di tempo per sé, per gli affetti, per i sogni rimasti in attesa.
E mentre le ultime pagine di servizio si chiudono, si apre un altro capitolo. Non c’è nostalgia, ma gratitudine. Non c’è malinconia, ma memoria viva. Perché uomini così non si congedano davvero: restano. Nelle strade che hanno protetto. Nelle coscienze che hanno toccato. Nelle vite che hanno sfiorato con gesti semplici ma autentici.
Buona Pensione, Loreto. Oggi il tuo passo rallenta, ma il tuo esempio continua a camminare.